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Un soffio di primavera: I limoni

  • Paola Montonati

limone 2La storia del limone, simbolo dorato della primavera, parte dalle prime civiltà dell’Indo, poi si sposta in Cina e nei giardini pensili di Babilonia, fino alla zona tra la Palestina, l’Egitto, la Grecia e alla Roma imperiale.

Intorno all’anno Mille i limoni vennero utilizzati dagli Arabi come piante ornamentali e introdotti nell’Italia meridionale tra il X e il XII secolo, ma anche i crociati, di ritorno dalle guerre sante, importarono piante di limoni, mentre il suo utilizzo in cucina avvenne solo nel XVIII secolo.

Una leggenda dice che nella mitologia greca, Gea, la dea Terra, per onorare le nozze tra Era e Zeus produsse degli alberi dai pomi d’oro, simbolo di fecondità e amore.

Giove, nel timore di un furto, decise di custodirli in un meraviglioso giardino, sorvegliato dalle Esperidi, e l’undicesima fatica d’Ercole fu quella di riuscire a trafugare i pomi d’oro dal giardino segreto.

La presenza dei limoni nel mondo romano è confermata da Plinio il Vecchio, ma anche dall’affresco della Casa del frutteto e nel mosaico della Casa del Fauno a Pompei e da 38 piante di limone in vaso trovate nella villa Oplonti di Torre Annunziata.

Il limone è un agrume dalle mille proprietà, infatti è dissetante, aromatico, ricco di vitamine, minerali, oli essenziali, antiossidante efficace ed è un buon alleato per le difese immunitarie. Normalmente la sua buccia è gialla, ma ci sono varietà di verde o di bianco.

Si tratta di una specie che fiorisce in primavera, con la produzione dei limoni invernali, e in settembre, da cui derivano i limoni verdelli, che maturano nell’estate seguente.

A differenza di altri agrumi, i limoni possono maturare anche staccati dalla pianta.

Il limone è coltivato in tutto il mondo nella fascia subtropicale, dove il clima è sufficientemente caldo, ed è un prodotto di esportazione in molti paesi al di fuori dell’Unione Europea nel periodo fuori stagione.

Il produttore maggiore è l’India seguita da Messico, Argentina, Brasile e Spagna, Cile, Uruguay, Cipro e Stati Uniti dove i limoni sono coltivati in Florida e California.

In Italia il limone si coltiva principalmente nel Meridione, in particolare in Sicilia, dove si coltiva il 90 per cento della produzione nazionale, come il Femminello Siracusano, in Calabria e Campania, il limone della Costa d’Amalfi, quello di Rocca Imperiale, di Siracusa e di Sorrento, il femminello del Gargano, la varietà più antica, e l’Interdonato di Messina.

In cucina il limone è usato in molti piatti; si abbina facilmente alla carne e al pesce e in molti casi è un sostituto dell’aceto, adatto per realizzare delle marinate di carni scure o selvaggina.

La scorza del limone, molto aromatica, è spesso inserita negli ingredienti per preparare molti dolci e pietanze salate.

Con il limone della costiera amalfitana e sorrentina, noti come lo sfusato di Amalfi e l’ovale di Sorrento, si produce il limoncello, liquore dal sapore intenso, dall’origine ancora oggi contesa tra Capri, Sorrento e Amalfi.

Ma il limone è stato anche un’ispirazione per molti artisti nel mondo dell’arte e della letteratura: come nelle nature morte dell’italiano Giuseppe Arcimboldo, le tele di Bartolomeo Bimbi con 112 varietà di agrumi, oggi al Museo della Natura morta presso la villa medicea di Poggio Caiano, senza dimenticare i grandi pittori dell’arte moderna come Van Gogh, Manet, Cezanne e Matisse.

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