Un soffio di primavera: i kiwi
Dolce e dalla polpa morbidissima, il kiwi è originario delle vallate dell’Yang-Tze in Cina dove, tra le macchie e boscaglie lungo il fiume, si trovano vari esemplari selvatici della pianta, con una liana rampicante che si abbarbica agli alberi e alle rocce.
Coltivato in tutta la Cina dal 1200 a.C. il kiwi durante la civiltà̀ Ming era considerato una prelibatezza delle tavole dei grandi signori.
I primi europei che vennero a conoscenza di questo frutto furono i missionari inviati in Cina per convertire quelle lontane popolazioni, ma la scoperta fu confinata fra le curiosità̀ botaniche e non vennero apprezzate le qualità del kiwi come pianta da frutto.
Solo agli inizi del Novecento in Nuova Zelanda la pianta di kiwi cominciò a essere apprezzata per i suoi frutti, quando nel 1904 un’insegnante neozelandese, andata a trovare la sorella missionaria, portò in patria quegli strani frutti che aveva visto in Cina.
Il kiwi approdò così in Nuova Zelanda, dove con i suoi semi se ne ricavarono varie piante, che divennero il materiale genetico di una serie di varietà ancora oggi coltivate.
Inizialmente in Nuova Zelanda però il kiwi venne considerato una pianta ornamentale fino al 1928, quando l’esperto in scienze agrarie Hayward Wright creò una varietà particolare di kiwi che produceva un frutto di dalla forma ovale, dal sapore meno aspro e di maggiore durata.
Nacque così la varietà Hayward, dal suo creatore, che ancora oggi è una delle varietà di kiwi più coltivate al mondo, e nel 1934 alcune di queste piante di kiwi furono coltivate nell’estremo nord della Nuova Zelanda, che si rivelò ideale per la crescita e la coltivazione grazie al fertile terreno vulcanico e il clima soleggiato, ricco di precipitazioni e con inverni freschi, ma non eccessivamente freddi.
Quando negli anni Cinquanta il kiwi iniziò a essere esportato fuori dalla Nuova Zelanda era chiamato uva spina cinese, poi melonette, ma alla fine fu deciso di chiamarlo kiwi, come omaggio all’uccello tipico della Nuova Zelanda, con un piumaggio marrone, che assomiglia a quello della buccia del frutto.
Agli inizi degli anni Sessanta il kiwi ebbe un notevole successo negli Stati Uniti mentre contemporaneamente la pianta si diffuse in Europa.
In Italia le prime coltivazioni di kiwi si ebbero grazie ai vivaisti francesi alla fine degli anni Sessanta prima in Lombardia, poi in Puglia e nelle altre regioni italiane.
La pianta del kiwi non ha nemici in natura e raramente è assalita da parassiti e per questo i frutti in commercio non sono trattati con sostanze chimiche.
Il colore classico dei kiwi resta il verde, ma esistono anche varietà che hanno la polpa di colore giallo oppure rosso.
Secondo vari studi pubblicati dall’Asia Pacific Journal of Clinical Nutrition l’assunzione regolare del kiwi è in grado di migliorare la qualità del sonno, inoltre il suo succo ha proprietà detergenti ed è spesso utilizzato nella cosmesi per la preparazione di creme per il viso.