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E la chiamano estate: Mojito Il simbolo di Cuba

  • Paola Montonati

mojito 1Dietro ogni cocktail c’è qualcosa di unico e il cubano Mojito ha una storia molto particolare che parte addirittura dal XVI secolo, quando pirati e navigatori erano soliti bere prima di affrontare gli avversari, assalire le navi e depredare tutto ciò che incontravano sul loro camminano.

Fu allora che Sir Francis Drake, cavaliere inglese, conobbe il coraggio liquido, conosciuto anche con il nome di El Draque che, secondo le leggende e gli antichi racconti, fu ideato nel 1586, durante l’assedio de L’Avana.

La bevanda era a base di succo di lime, acqua, zucchero di canna, acquavite distillata e di menta cubana.

Il Mojito come cocktail fece il suo debutto a metà dell’Ottocento, grazie alle tecniche di distillazione e invecchiamento perfezionate dalla distilleria Don Facundo Bacardi y Massò.

Nel 1910, a L’Avana, esisteva il bar La Concha, dove lavorava un barista che inventò la sua personale ricetta di punch sostituendo la menta con l’angostura, ideando La Concha Mojito, bevanda con rum cubano, zucchero grezzo, succo di limone e angostura, un amaro, che allora era un drink digestivo da offrire ai clienti del locale.

Durante gli anni del proibizionismo, a Cuba vivevano o erano di passaggio numerosi americani, vip e ricchi uomini facoltosi, fu allora che nacque un’associazione di barman, detto i Cantineros di Cuba, per redigere pubblicazioni annuali, veri e propri manuali e ricettari dove il Mojito fu definito un cocktail a tutti gli effetti.

Oggi il Mojito è uno dei cocktail sorseggiati alla sera nei locali o durante gli aperitivi che, come il Daiquiri, è stato celebrato dallo scrittore Ernest Hemingway, noto non solo per le sue doti letterarie, ma anche per la sua fama di accanito bevitore.

Lo scrittore ebbe un rapporto speciale con l’isola di Cuba, dove compose una delle sue opere più famose, Il vecchio e il mare, premiato con il Pulitzer nel 1953 e con il Nobel nel 1954.

Al forte legame che Hemingway aveva con Cuba, contribuì anche Angel Martinez, che dal 1942 lavorava come barista presso la Bodeguita del Medio, dove lo scrittore consumava sempre il Mojito, preparato con una miscela a base di rum bianco e rum scuro.

Per fare un buon Mojito cubano servono 4 cl di rum bianco, 3 cl di succo di lime, spremuto fresco, 6 rametti di menta cubana, 2 cucchiai piccoli di zucchero di canna e soda.

Per prima cosa si devono mescolare lo zucchero, il succo di lime, la menta e il rum, poi il tutto deve essere amalgamato pigiando delicatamente le foglie di menta.

Si aggiunge poi il ghiaccio a cubetti, e non tritato perché altrimenti si scioglie subito e annacqua il cocktail, e la soda, infine un rametto di menta servirà per decorare il tutto e rendere più accattivanti il bicchiere.

Il vero Mojito cubano è preparato con una menta cubana, conosciuta anche con il nome di Hierba Buena, dal profumo molto fresco, pungente al punto giusto e ha una nota frizzante; usata anche per le sue proprietà officinali, poiché combatte il mal di testa e i mal d’auto.

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