Dolci natalizi: Ricciarelli
Ogni Natale per le vie di Siena le pasticcerie artigianali del centro storico propongono i ricciarelli, un dolce senese ancora più amato del notissimo panforte, sono dolcetti simili al marzapane con la differenza che, oltre a mandorle, zucchero e albume d'uovo, è presente anche la scorza di arancia candita.
Alcune fonti dicono che il nome del dolce deriva dalla città birmana di Martaban, mentre altre prendono in considerazione la parola araba mauthban, che indicava il caratteristico contenitore dei panetti di marzapane.
L’origine dei ricciarelli di Siena deriva dai marzipanetti senesi, che nel XV secolo erano sulla tavola di Caterina Sforza quando si sposò.
Erano un’elaborazione del marzapane, come nei paesi orientali, dove era molto diffusa la pasticceria a base di mandorle, miele e zucchero e per i ricciarelli si aggiunse la vaniglia.
Forse il termine ricciarello fu coniato in onore delle scarpe con le punte arricciate caratteristiche di quei popoli, di certo resta il forte legame del ricciarello con il mondo orientale, ma nulla è certo, a parte il grande apprezzamento e la loro rapida affermazione sia in Italia che all’estero, soprattutto in Francia.
La ricetta dei ricciarelli è abbastanza semplice, e secondo i dettami tradizionali, i biscotti devono riposare almeno 24-48 ore prima di essere cotti in forno, perciò andrebbero preparati con largo anticipo.
Per fare dei buoni ricciarelli occorrono 500 g di farina di mandorle, 500 g di zucchero semolato, 3 albumi d'uovo e zucchero a velo.
All’inizio della preparazione mescolate bene la farina di mandorle con lo zucchero e poi aggiungete gli albumi d'uovo.
Ottenuto un impasto omogeneo e compatto avvolgetelo in un panno e fatelo riposare in frigorifero per almeno 12 ore, ma anche per 24 o 48 ore.
Stendete poi l'impasto con il mattarello e formare i ricciarelli con l'aiuto di una serie di appositi stampi di forma ovale, poi appoggiateli su una teglia ricoperta di carta da forno e infornateli a 150°C per circa 10 minuti.
Infine servite subito come dolce di fine pasto oppure come spuntino con una calda tazza di the.