E la chiamano estate: Il Daiquiri, tra storia e leggenda
Simbolo da sempre dei Caraibi, il Daiquiri è il cocktail più facile da realizzare, ma anche quello che forse ha il gusto più genuino, cristallino, essenziale, di una bellezza spartana con pochi rivali.
La ricetta del Daiquiri è semplicissima, pochi ingredienti come il rum bianco, il succo di lime o limone e un po’ di zucchero, per la massima espressione dei cocktail sour.
Narra la leggenda che nel 1889 nei pressi di Santiago di Cuba ci fosse un piccolo villaggio chiamato Daiquiri, oggi conosciuto come Playa Daiquiri.
Un giorno vi sbarcò un giovane marinaio assetato, che per la fretta di bere qualcosa entrò in una baracca che offriva la mescita, ma si rifiutò di bere un Rum liscio, così chiese di averlo allungato con succo di limone e poi ci aggiunse dello zucchero e così nacque il primo Daiquiri.
Esiste però un’altra storia legata all’invenzione del cocktail caraibico.
Infatti, si dice che nel 1905 l’Ingegner Pagliuchi fece visita al collega americano Cox, che allora lavorava in una miniera di ferro a Cuba.
A fine giornata Cox lo invitò a bere qualcosa, ma in casa c’èra solo rum, lime e dello zucchero, così si trasformarono in esperti del cocktail, provando a miscelare questi tre ingredienti e dopo averne assaporato il gusto, decisero di chiamarlo Daiquiri, in onore della spiaggia omonima che si trovava nei pressi di Cuba.
Il Daiquiri è stato uno tra i cocktail più amati da J.F. Kennedy e da Ernest Hemingway.
Citato in molti film come Improvvisamente l’estate scorsa dove Katherine Hepburn lo offre a Montgomery Clift, in Assassinio allo specchio tratto dal romanzo di Agatha Christie, in cui il drink è uno degli elementi chiave per risolvere il crimine, infine nel Padrino II, quando Fredo, durante il colloquio col fratello Mike, ne ordina uno.
Per fare un buon Daiquiri servono 4,5 cl di rum, 2 cl di succo di lime o limone e 0,5 cl di sciroppo di zucchero.
Dopo aver spremuto il succo di lime o limone, filtratelo, mettete tre cubetti in una coppetta da cocktail e una volta che sarà ben ghiacciata buttate via i cubetti.
In uno shaker mettete del ghiaccio, versate il rum e il succo, poi correggete con un filo di sciroppo di zucchero.
Scuotete bene lo shaker e versate il cocktail nella coppetta, filtrando, poi guarnite con uno spicchio di lime o limone.
Ci sono molte varianti del Daiquiri, che spesso sono diventate delle vere e proprie leggende.
Una delle più curiose è Banana Daiquiri, la cui ricetta internazionale dell'Iba non prevede la crema di banana, mentre altri ricettari la consigliano.
Molto adatta all’estate e alle serate calde è il Frozen Daiquiri, con anche una pallina di gelato, da servire nel Goblet, un bicchiere simile a una coppa, adatto per i long drink.
Simbolo di un mito è Hemingway Special, noto anche come Hemingway Daiquiri o Papa doble, variante del Daiquiri senza zucchero, ma con una quantità maggiore di rum e l'aggiunta di maraschino e succo di pompelmo.
A Porto Rico nel 1962 nacque il Superior Daiquiri, che vede l'utilizzo del succo di mandarino al posto del lime e una goccia di bitter Campari, per dare un tocco d’Italia.