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Libera promuove un campo estivo in ricordo di Pedone

  • Paola Montonati

 

pedone 1“La scoperta che la ndrangheta ha la propria base logistica anche in Lombardia si poteva dire già vent’anni fa, come si accorse un attento poliziotto del commissariato di Vigevano che in un rapporto di polizia del 1983 dava l’idea di aver già compreso tutto” disse durante un intervento pubblico nell’ottobre del 2011 la pm milanese Ilda Boccassini, mentre parlava dell’operazione Infinito, che aveva permesso di incastrare i membri del clan calabrese dei Valle, da anni a capo dei traffici di droga nella provincia di Pavia.

Quel poliziotto era Giorgio Pedone, dirigente del commissariato di Vigevano, che per anni aveva cercato di far capire ai suoi colleghi ed amici quello che aveva scoperto, cioè che a Vigevano si erano insediati i clan mafiosi calabresi, sotto una parvenza di legalità e con imprese assolutamente al di sopra di ogni sospetto.

Il suo primo tentativo avvenne il 2 aprile del 1984, quando denunciò per associazione mafiosa il boss Francesco Valle, dopo aver trovato in una delle sue agende la formula di associazione alla ndrangheta, ma  gli elementi raccolti si rivelarono insufficienti e alla fine il procedimento venne archiviato.

I faldoni scritti da Pedone rimasero a lungo negli archivi fino a quando, nel gennaio del 1992, il commissario capo Spartaco Mortola, basandosi proprio su quei documenti, fece arrestare e condurre in prigione gran parte del clan Valle.

Ma Pedone non seppe mai quello che era successo, in quanto era stato trovato morto nell’agosto del 1991 nelle campagne di Vigevano, ucciso in circostanze ancora oggi non del tutto chiarite.

pedone 2Tuttavia Francesco Valle rimase in libertà fino al 2010, quando venne arrestato e condannato nel corso dell’operazione Infinito.

Ed oggi, dopo 22 anni dalla sua morte, Pedone sarà ricordato con un campo estivo nella sua Vigevano promosso da Libera, l’associazione di Don Ciotti che dal 1995 combatte la mafia in tutte le sue forme, anche la più subdola.

Il campo si terrà presso l’ex bar Giada,  un tempo di proprietà  del clan Valle, dove i volontari si dedicheranno alla ristrutturazione dell’edificio, ma dove ci saranno anche incontri, dibattiti e testimonianze. 

Nel corso del campo sarà ricordata anche la figura di Renato Profili, il prefetto scomparso nel 2009, che nel marzo del 1997 fece confiscare gran parte dei beni dei clan mafiosi di Vigevano per ben tre miliardi di lire, dando una svolta significativa alla lotta contro la mafia nella provincia di Pavia. 

 

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