Addio a Carlo Vichi, fondatore della Mivar
Solo chi ha vissuto ad Abbiategrasso, ha conosciuto davvero il Vichi….
All’età di 98 anni se n’è andato Carlo Vichi, il re dei televisori italiani con la Mivar, azienda nata negli anni Sessanta con sede ad Abbiategrasso.
La Mivar fu fondata da Vichi, da sempre appassionato di elettronica, nel 1945 col nome di Vichi Apparecchi Radio.
Con la nascita della Var cominciò la produzione di piccoli apparecchi radio a valvole e, di lì a poco, la ditta passò alla costruzione diretta dei più importanti componenti radio.
Nel 1955, la Var divenne la Mivar (Milano Vichi Apparecchi Radio) e l'anno successivo commercializzò la sua prima radio con sistema di modulazione di frequenza.
Dopo il successo registrato in Italia con questo nuovo standard di trasmissione, l'azienda si ampliò, e nel 1958 avviò in via Giordani 30 a Milano il suo primo stabilimento con 400 dipendenti.
In tale sede nacquero, accanto ai normali apparecchi radiofonici da tavolo, dei modelli portatili o dotati anche di giradischi incorporato, con piatti e meccanica quasi sempre di fabbricazione Lesa.
Nel frattempo, la televisione divenne ben presto una realtà, e alle industrie del settore si impose il raddoppio della produzione.
Anche la Mivar incominciò a produrre televisori e nel 1963 inaugurò ad Abbiategrasso in via Dante 45 un secondo stabilimento, dove nel 1968 trasferì l'intera attività con circa 800 dipendenti.
Dagli anni Settanta, con il progressivo crollo della domanda di apparecchi radiofonici, unita all'ingresso nel mercato italiano della sempre più spietata concorrenza straniera, la Mivar cercò di concentrare l'attività quasi totalmente nel settore dei televisori.
Nel 1990 viene avviata ad Abbiategrasso la costruzione di un moderno stabilimento per la sola produzione di televisori a colori.
Alla fine degli anni Novanta la quota di mercato di Mivar era del 35%, davanti a Philips, Sony e altre marchi prestigiosi.
In questo periodo la produzione di televisori era un settore forte dell'industria italiana, con produttori come RadioMarelli, Voxon, Seleco e tanti altri ancora.
Un grande cambiamento però stravolse tutto, infatti nel 2000 fece la sua comparsa sulla scena lo schermo Lcd, tecnologia completamente nuova, che nulla aveva a che vedere con lo schermo a tubo catodico.
Nessuna azienda italiana, nemmeno europea, poteva competere con l'economicità dei produttori coreani e giapponesi e nel 2005 la Mivar provò a produrre televisori con la nuova tecnologia, ma non riusciva a fare utili, e dopo alcuni anni venne costretta a cessare la produzione.
Dopo lo stop delle attività, all'interno dello stabilimento è iniziata un'attività di progettazione e fabbricazione di mobili, come dei tavoli con sedie estraibili destinati ai luoghi pubblici.
Per alcuni anni questi sono stati messi a listino, come tavoli con sedie incorporate, denominati, in base alle sedute, da S2 a S6, e pubblicizzati sul sito della Mivar affiancando, per poi sostituire, i televisori ancora nel magazzino.