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Zambon non acquisterà più la Merck

  • Paola Montonati

zambon 1Era troppo bello per essere vero.

A un mese dalla conclusione delle trattative, la statunitense Zambon si è tirata indietro e ha preso la decisione di non acquistare più lo stabilimento pavese della Merck, che avrebbe dovuto vedere la riassunzione di 116 dei 184 lavoratori in cassa integrazione.

La notizia è arrivata dopo due incontri, uno in comune con il sindaco Massimo Depaoli e il secondo in Confindustria con i rappresentanti dei vari sindacati, che hanno portato gli operai presenti a dire subito dopo la notizia “Non conosciamo le ragioni della rottura che per noi è indecifrabile e inspiegabile. Non si mai visto una lettera d’intenti firmata non arrivare in porto com’è avvenuto con Zambon”.

Adesso i sindacati invocano l’impegno preso dalla Merck pochi mesi fa, cioè trovare un compratore interessato al sito prima del 31 marzo 2015, data in cui terminerà la storia dello storico stabilimento pavese, oltre all’apertura di un’unità di crisi presso l’ufficio del sindaco Depaoli e un coinvolgimento più attivo del Ministro dello Sviluppo Economico nella trattativa.

zambon 2“L’azienda” spiegano i sindacalisti “ha affermato che c’è la possibilità di rimettere il sito sul mercato e che cercherà un nuovo partner. Nel frattempo su nostra richiesta Merck manterrà i volumi produttivi a Pavia fino al 31 marzo proprio nel tentativo di mandare in porto una nuova trattativa per la cessione. Per noi però è un tempo troppo breve, insufficiente per arrivare a siglare un eventuale nuovo accordo di compravendita”.

Il tutto è stato riassunto lunedì mattina in una nota della Merck “Confermiamo, come comunicato alle rappresentanze sindacali e alle autorità istituzionali nazionali, regionali e locali, che la trattativa con Zambon finalizzata alla cessione del sito produttivo di Pavia si è interrotta. Nonostante il concreto interesse e la buona fede delle due parti, testimoniati dalla firma di una lettera d’intenti lo scorso mese di agosto, nel corso della negoziazione sono emerse divergenze insormontabili, legate anche alla complessità dell’operazione (cessione sito produttivo, accordi di produzione, fornitura e distribuzione) che hanno, di fatto, reso impossibile la finalizzazione di un accordo”.

Non si sa con certezza il motivo per cui le trattative Zambon – Merck si siano interrotte, anche se si sospetta che potrebbero esserci questioni economiche, oppure le discussioni che sono sorte intorno ai finanziamenti statali per il settore della farmacia, che Zambon prevedeva in arrivo per la fine del 2014.

In ogni caso, adesso sarà difficile per i lavoratori sapere quale sarà il loro futuro dopo marzo 2015, mentre continueranno le assemblee sindacali nel corso dei turni lavorativi alla Merck.  

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