Vistarino Una nuova chiesa per la Diocesi di Pavia
L’ex sindaco di Vistarino, in provincia di Pavia, Virginio Dagrada ha annunciato la fine dell’usucapione legato alla chiesa di Vistarino e l’attigua casa parrocchiale.
Era stato Dagrada nel 2010 a decidere di vendere alla Curia le due chiese sul territorio comunale di Vistarino, quella del paese e della frazione Vivente, danneggiata dal terremoto del 2009 e da allora chiusa al pubblico.
Ora la Diocesi ha preso la decisione di unire al suo territorio la chiesa di Vistarino di cui, nell’Ottocento, il conte Giorgi aveva lasciato al Comune la proprietà concedendone al parroco l’uso perpetuo.
Situato sulla riva sinistra del fiume Olona, nel mezzo della campagna pavese e aggregato al Mandamento di Belgioioso, Vistarino è nota per i suoi legami con il casato pavese dei Beccaria, che ne furono i conti e signori locali.
Un'ipotesi leggendaria ne fa derivare il nome dal culto per Vesta, dea romana del focolare, ma è molto verosimile un collegamento con il nome romano Vestorius o Vestorinus.
Nel XIV secolo fu un feudo dei Beccaria, potente famiglia ghibellina di Pavia, ma nel 1418 Filippo Maria Visconti tolse il feudo alla famiglia pavese, colpevoli di ribellione nei suoi confronti, e lo assegnò alla famiglia Balbi.
Nel 1477 ne tornarono in possesso i Beccaria, che lo trasferirono, per successioni ereditarie, all'antica famiglia pavese dei Giorgi, nominati Conti di Vistarino nel 1698 da re Carlo II.
Il Castello è di proprietà privata, ha una pianta a L, adiacente a fabbricati rustici d'origine più antica ed è circondato a occidente da un vasto parco.
L'avancorpo, che forma la base della L, ha le dimensioni di una torre, mentre il cortile patronale e la facciata del palazzo, vengono ingentiliti da un triportico avente colonne in granito.
Molto interessante è un passaggio segreto ricavato da una costruzione a mattoni nudi, che collega il rustico cortile della fattoria alla navata della vicina chiesa, tramite un grande arco che funge da porta all'abitato.
Attraverso la galleria praticata sopra i voltoni, i signori del luogo assistevano alle funzioni sacre celebrate nel tempio, senza essere visti con l'apertura di un lunotto ribaltabile verso la navata e su questo lunotto è conservato un affresco del pittore milanese Cesare Secchi, che raffigura il Profeta Davide.
Attraverso i fossati delle risaie si giunge al ponte sul fiume Olona, dove i campi in maggio si tingono di rosso per la fioritura dei papaveri, intervallati da macchie di verde smeraldo e dal giallo dei fiori cresciuti spontaneamente, mentre in autunno i colori scompaiono avvolti dalla nebbia e nelle vicine case, vengono preparate calde zuppe di ceci e carne di maiale.