Stradella vuole limitare le slot
“Un’ordinanza no slot sul modello di quella di Pavia” E’ la proposta che, sulla scia dell’ordinanza del sindaco di Pavia Massimo Depaoli, è stata suggerita dal gruppo consiliare “La Strada Nuova” al sindaco di Stradella Piergiorgio Maggi “Nel 2012, mentre il fenomeno dilagava in provincia, l’allora amministrazione comunale di Pavia affittava nel mercato sotterraneo dei locali a una sala Vlt “ dice il consigliere Antonio Curedda “Oggi il nuovo sindaco da’ invece un esempio di grande coraggio con l’ordinanza che riduce gli orari di apertura delle videolottery. È per questo che il nostro gruppo vuole impegnarsi perchè anche a Stradella si vada nella stessa direzione”.
La proposta dovrebbe essere lanciata in uno dei due consigli comunali che si terranno a novembre, come ordine del giorno, seguendo all’adesione di luglio al manifesto dei sindaci contro il gioco d‘azzardo e alle ultime proposte del sindaco Maggi.
Ma proprio dal sindaco è arrivato un secco no all’idea dell’ordine “Come maggioranza ci stiamo confrontando” ha detto Maggi “e riuniremo la commissione. Ma a oggi, se mi chiedesse se firmerei l’ordinanza le risponderei di no. Noi non abbiamo aspettato che arrivasse Curedda, con la sua proposta di copiare quello che si fa a Pavia, per muoverci sul problema delle slot e della ludopatia. Perchè sono anni che lavoriamo nelle scuole contro dipendenze e gioco d’azzardo. Lavoriamo, con il grande supporto di Carabinieri, Finanza e Polizia, nei confronti di ragazzi e genitori. Senza contare le altre iniziative che abbiamo promosso, tra le quali l’adesione al manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo. Ma non intendiamo prendere a modello le scelte di altri, semmai partiamo da iniziative consolidate. Ordinanze come quella di Pavia non ne faccio: sono velleitarie, non si riesce a farle osservare e secondo me sono pure illegittime”.
Per ora Maggi si limiterà a “intensificare le azioni già promosse, come quella di organizzare nuovi incontri nelle scuole” dato che “a Stradella il fenomeno non è né in fase esplosiva, né di regresso”.
E conclude dicendo che “La cosa certa è che non abbiamo riscontri che colpisca i giovani, ma semmai tocca la popolazione adulta. Incentivare i bar a togliere le slot? Come fare quando lo Stato è il primo che si nutre di queste iniziative?”.