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Scontro sulla settimana corta nella provincia di Pavia

  • Paola Montonati

corta 1Stanno aumentando nella provincia di Pavia i “No” relativi alla settimana corta delle scuole pavesi, che da settembre diventerà obbligatoria per tutti gli istituti.

Dopo la categorica dichiarazione da parte del presidente della Provincia Daniele Bosone sul fatto che non ci saranno pullman scolastici il sabato, molti dei presidi si sono schierati contro la settimana corta.

“Io ho già risposto alla Provincia e la nostra posizione non è cambiata” dice Dario Codegoni, preside del liceo Taramelli “Ho chiesto al presidente Bosone di farmi sapere il costo giornaliero delle bollette per pagare noi i 15 sabati dell’anno e valutare se si può fare”.

Mentre il liceo Copernico non ha ancora preso una decisione “Faremo un Consiglio a settembre per rivedere la questione, non c’è nessuna decisione definitiva” dice la preside Lidia Bertuggia.

Categorico il no del liceo Omodeo di Mortara e del suo preside Pacifico Lavatelli “Abbiamo il 70% dei pendolari, non ci sono le condizioni per togliere il sabato”.

E nel caso non ci fossero i mezzi pubblici per raggiungere la scuola? “La Provincia dovrà assumersi la responsabilità di questa decisione” racconta Lavatelli “con i rientri pomeridiani per le famiglie aumenterebbero i costi”.

Molto più favorevole è il liceo Galilei di Voghera “Non abbiamo posizioni omogenee nelle classi ma in totale c’è un parere favorevole” dice la preside Daniela Lazzaroni “è importante che i trasporti siano calibrati attentamente”.

Un altro no arriva da Beatrice Tomasi, la preside del Calvi di Voghera “Ma dovremo riconsiderare la situazione quando la Provincia farà una delibera ufficiale, dovremo adeguarci”.

“Una scelta che ci viene imposta” spiega il preside del Maserati di Voghera, Filippo Dezza “noi siamo contrari, ma abbiamo anche già deliberato che se il piano della Provincia sarà ufficiale passeremo ai 5 giorni. Anche perché come si può chiedere alle scuole di pagarsi il riscaldamento?”.

corta 2Anche il preside del Gallini Luigi Toscani non è d’accordo sulla settimana corta “Noi abbiamo il convitto con 130 ragazzi, vogliono chiudere il riscaldamento? E le serre che teniamo in funzione anche la domenica? Noi siamo un istituto tecnico fare la settima corta significa avere un orario incredibile. Deve essere chiaro che se dovremo fare l’orario su 5 giorni sarà per scelta della Provincia non nostra”.

Al Cairoli di Pavia il preside Francesco Rubiconto ha preparano due orari alternativi per il nuovo anno scolastico “Se obbligati faremo la settimana corta, ma devono aderire tutti”.

Un no ancora più deciso arriva dal Volta di Pavia “La maggior parte dei nostri studenti sono pendolari” chiarisce la preside Franca Bottaro“la settimana corta comporterebbe la permanenza a scuola degli alunni per 7 ore fino alle 16, è impraticabile”.

Sfavorevole alla settimana corta anche il Bordoni “Dovremmo fare tre pomeriggi e con l’84% dei pendolari è impraticabile”.

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