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Sarà salvato il bar dell’Imbarcadero di Pavia?

  • Paola Montonati

bar 1Il bar dell’Imbarcadero, galleggiante sulle acque del Ticino ha visto scorrere estati allegre, è stato il palcoscenico di divertimenti semplici, un gelato, due chiacchiere, il sole, un po’ di musica, e ora, forse, se ne va.

Dopo il quasi affondamento di fine agosto e i danni causati dall’alluvione di ottobre, Pavia sta per dare addio a uno dei suoi simboli storici, il bar dell’Imbarcadero di Pavia, che per tutta la vita è stato gestito con passione da Giancarlo Barberi.

La notizia è arrivata dopo che Maurizio Camagni, vice commissario della Polizia locale di Pavia, ha comunicato la rimozione del battello una volta che le acque del Ticino, adesso gonfie per le ultime piogge, saranno calate del tutto.

Il bar galleggiante, con la sua insegna bianca e rossa, sarà condotto presso i cantieri Sarani di Travacò Siccomario, dove verrà smontato pezzo per pezzo.

bar 2Tutto è cominciato dopo l’affondamento dei due barconi a fine agosto, quando l’Aipo, l’agenzia interregionale che si occupa del fiume Po, ha emesso un’ordinanza per rimuovere e mettere in sicurezza i barconi rimasti.

Dal momento che la situazione è rimasta immutata, alla fine di settembre il sindaco di Pavia Massimo Depaoli ha firmato l’ordinanza per la rimozione non solo dei barconi affondati ad agosto, ma anche per rimuovere lo storico bar – battello di Barbieri.

Ma i pavesi non resteranno a guardare senza reagire, come dimostra la pagina Facebook “Salviamo l’Imbarcadero di Pavia” curata da Susy Bianchi e Daniele Bazzano, che racconta con una lunga carrellata d’immagini la storia dello storico bar, dagli anni Ottanta con le immersioni del Cristo nel Ticino la notte di Natale fino a oggi.

Ora il bar è chiuso da due anni, dopo che le ultime piene avevano gravemente danneggiato il battello, rendendo impossibile a Barbieri la gestione del locale, dato che per rimettere in sesto il tutto, servirebbe una cifra davvero importante.

Un anno fa Barbieri aveva cercato di rivendere la struttura ad alcuni imprenditori locali, ma le trattative si sono concluse con un niente di fatto, come pure è fallito il recente tentativo di ricreare lo storico locale sulla terrazza rivolta da un lato sullo storico Idroscalo e dall’altro verso il Ponte Vecchio.  

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