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San Salvatore Il Piccolo Chiostro alla parrocchia

  • Paola Montonati

san salvatore chiostro 1Dopo una lunga serie di trattative, è diventata realtà l’acquisizione da parte della parrocchia di San Mauro del piccolo chiostro della basilica di San Salvatore di Pavia, uno dei tesori della Pavia medievale.

“Siamo riusciti a trovare un accordo con Cassa Depositi e Prestiti” dice don Franco Tassone “entro il 15 aprile diventeremo proprietari di quella sezione che ci permette di essere garanti almeno di una parte della nostra poco conosciuta ma bellissima chiesa, ridonandone la fruizione alla cittadinanza”.

La Curia ha concesso il permesso di accedere a un mutuo, che ha portato alla nascita dell’associazione Piccolo Chiostro Onlus, allo scopo di ottenere i fondi per pagare il debito nel corso degli anni, senza pesare sulla parrocchia, oltre a permettere la ristrutturazione del sito e la realizzazione di nuovi progetti.

La basilica di San Salvatore venne fondata sotto il regno del re dei longobardi Ariperto tra il 653 e il 661, quasi 1300 anni fa.

Nel 1901 quando la Società Conservatrice dei Monumenti dell’Arte Cristiana pagò cinquemila lire al Ministero della Guerra, il complesso fu riaperto al culto, ma fino al 1992 la basilica venne occupata dai militari che v’installarono uffici e camerate.

Quando i militari se ne andarono, il complesso venne separato dall’Arsenale, e in seguito ceduto a Cassa Depositi e Prestiti che fino a poco tempo fa lo lasciò a se stesso senza interventi di manutenzione e restauro.

“Lo storico pavese Giulio Guderzo s’è battuto molto recentemente per la tutela di San Salvatore” racconta don Tassone “e anche la comunità parrocchiale s’è interessata per non lasciare in rovina le opere d’arte che contiene. Così, su nostra insistenza, i proprietari si sono convinti a sistemare il tetto che era particolarmente pericolante e a togliere le cisterne che ne rovinavano la visuale. Oggi, però, noi abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per far rinascere il monastero. Vogliamo rendere lo spazio che sarà nostro ancora bello artisticamente e luogo di relazione e ascolto per i fedeli più bisognosi: un servizio cristiano all’insegna della cultura e dell’arte”.

Lo scopo di don Tassone è di insediare nel chiostro una scuola d’arte, oltre a rimuovere la pittura e la calce, che i soldati nel corso degli anni hanno steso sulle pareti affrescate dai monaci nel Medioevo per proteggerne i disegni. 

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