Salvo il Politeama di Pavia
Dopo mesi di attesa finalmente il Politeama, l’ultimo cinema di Pavia, è stato salvato dal rischio di una chiusura imminente.
Infatti, grazie alla Fondazione Banca del Monte, è stato possibile vendere lo storico immobile alla Fondazione Fraschini per circa 310mila euro.
Tullio Facchera, lo storico proprietario, rimarrà il detentore dell’immobile in Corso Cavour, con un canone d’affitto di 80mila euro ogni anno.
Dal 15 gennaio il Fraschini, con la consulenza di Facchera, gestirà il cinema con la responsabilità artistica di Fiorenzo Grassi, il direttore del teatro, cui da marzo si affiancherà un professionista esterno.
Era da mesi che si temeva una chiusura del Politeama, soprattutto in seguito al fatto che il sindaco Massimo Depaoli aveva avvertito Facchera che forse la sala non avrebbe potuto riaprire dopo le vacanze estive, ma poi era intervenuta la Banca del Monte.
“Abbiamo ricevuto sollecitazioni a intervenire e non ci siamo tirati indietro” dice Aldo Poli, presidente della fondazione Banca del Monte “Non potevamo investire direttamente nel cinema, si è quindi scelto di operare attraverso il Fraschini cui spetta la missione di rilanciare un polo culturale capace di rivolgersi tanto ai giovani quanto agli anziani attraverso una programmazione di qualità”.
Anche Massimo Depaoli si è detto soddisfatto di quello che è accaduto “Senza questo intervento il Politeama avrebbe chiuso. Con quest’operazione andiamo controcorrente rispetto alla tendenza a privatizzare. Il settore pubblico garantisce la sopravvivenza di uno spazio fondamentale per la cultura e la socialità in città. Dobbiamo riconoscere anche che senza il decisivo contributo della fondazione non sarebbe stato possibile raggiungere questo risultato. Il progetto funzionerà se la città parteciperà, ma i segnali già ci sono: basti pensare al tutto esaurito registrato in occasione di molte rassegne cinematografiche”.
L’ultima firma è stata posta lunedì alle 13, dopo la soluzione agli ultimi problemi della trattativa.
“Garantita la continuità: il cinema non chiude nemmeno per un giorno” dice Fabrizia Ghisolfi Cupella, vice presidente vicario del Fraschini, mentre il collega Teobaldo Monzani aggiunge che “Con quest’acquisizione il Fraschini completa la propria offerta culturale presidiando l’unica arte che mancava al teatro dopo prosa, lirica, musica e balletto”.