Per Gambero Rosso il Buttafuoco delle aziende Cia è da dieci e lode. Assegnati i Tre bicchieri
Il Buttafuoco di due aziende associate a Cia-Agricoltori Italiani Pavia è stato insignito dei “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso, ovvero il massimo dei voti per una delle guide cult del vino.
Si tratta de il Buttafuoco storico “Vigna Sacca Del Prete 2015” dell’azienda agricola Giulio Fiamberti e il Buttafuoco “Bricco Riva Bianca 2016” di Andrea Picchioni, entrambi di Canneto Pavese.
Un risultato importante sia per le associate che per il territorio, come ha sottolineato Davide Calvi, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Pavia, oltre che membro del club Buttafuoco storico.
“Non posso che essere orgoglioso per le nostre aziende. Il Buttafuoco, vino tipico dell’Oltrepo’ Pavese, ottiene infatti i per la prima volta i “Tre Bicchieri” nell’edizione 2020 della Guida Gambero Rosso”, ha dichiarato Calvi. “È dunque ancora più significativo aver ricevuto il massimo riconoscimento dell’enologia italiana, che darà la possibilità a questa Doc, cresciuta negli anni in numeri e qualità, di essere portata all’attenzione su scala nazionale ed estera”.
Molto soddisfatto anche il produttore Giulio Fiamberti. “Il premio ha un valore assoluto per la mia azienda, ma è soprattutto un forte segnale per una denominazione che negli ultimi anni è cresciuta moltissimo”, ha commentato. “Questo successo è però solo l’inizio. Da domani si lavora sulla prossima annata. Intanto godiamoci comunque la consapevolezza che tra i migliori rossi c’è il Buttafuoco”.
Ha sottolineato l’importanza del premio ricevuto anche Andrea Picchioni, che l’aveva conseguito già in passato, ma per altre produzioni. “Un riconoscimento non solo per la mia azienda, ma anche per il territorio. Il Buttafuoco è solo Oltrepo’ Pavese e per la prima volta viene insignito dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Anche se”, precisa Picchioni, “il mio Bricco Riva Bianca 2016 era già arrivato in finale anni addietro ed aveva ricevuto più volte l’eccellenza anche dalla guida enologica L’Espresso”.