Pavia L’aereo del ponte della Becca
Grazie all’opera degli Archeologi dell’Aria del Grac ( Gruppo ricercatori aerei caduti) di Piacenza, con la collaborazione dello storico Alberto Magnani e di alcuni abitanti di quella striscia di terra tra la Lombardia e il Piemonte, sono stati appena scoperti i resti di uno del P47 che, il 30 luglio 1944, prese parte al bombardamento del Ponte della Becca, che univa la Lomellina all’Oltrepò Pavese.
Le ricerche del Grac sono state rese difficili dal fatto che la vicenda era ricostruibile solo con le testimonianze di chi visse quel periodo e la consultazione dei documenti d’epoca dell’Usaff, l’aeronautica statunitense.
Pochi giorni fa, il gruppo ha trovato il punto dello schianto, grazie anche alle indicazioni di Alberto Bailo, Angelo Gruppi e Natale Bailo, che furono testimoni del bombardamento in quel giorno del 1944.
Sul luogo, grazie al metal detector, il gruppo ha scoperto frammenti metallici e bossoli di mitragliatrice, che faranno parte della collezione del museo di Piacenza, con anche i resti del C47 Dakota che cadde sul monte Calenzone di Zavattarello il 22 febbraio del 1945 e del bombardiere B25 Mitchell caduto a Montebello.
La storia ci racconta che i dodici cacciabombardieri Thunderbolt erano partiti dalla base Alto in Corsica la mattina del 30 luglio 1944 per tagliare i collegamenti e le linee di ritirate dei tedeschi in Lombardia, come appunto il ponte della Becca.
Terminata la missione, gli aerei vennero presi di mira dalla batteria aerea Flak sullo Scarpone e uno di loro, quello con il numero di serie 42 – 26673, fu colpito in pieno dagli aerei nemici.
Il pilota dell’aereo, Calvin Hain sr, cercò di atterrare lungo il Po, ma dovette lanciarsi con il paracadute e nell’impatto con il suolo morì sul colpo.
La carcassa dell’aereo e il corpo di Hain vennero prelevati dai tedeschi, ma il luogo dello schianto è rimasto ignoto fino ad oggi.
Dopo i raid tedeschi, il ponte sulla Becca divenne inservibile e fu ricostruito nel 1950, cinque anni dopo la fine della guerra.