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La Merck si salva, ma perde ottanta dipendenti

  • Paola Montonati

merck dip 1La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno pèr i dipendenti della Merck; solo 116 lavoratori lavoreranno per la Zambon, che ha comprato lo stabilimento di Pavia, e gli altri 80?
Dopo questo sconvolgente annuncio, molti si chiedono: che cosa succederà ai dipendenti rimasti e a quelli che se ne vanno? I vertici della Merck e i sindacati non hanno dubbi “Ora si apre una nuova trattativa su due fronti ma ora si tratta di capire subito cosa intende fare Zambon” anche se per adesso l’azienda veneta non ha ancora deciso il da farsi “Garantiremo le trattative nel solco già tracciato anche sulla base degli strumenti già individuati”.
Non è molto serena neanche la situazione dei dipendenti che rimarranno a lavorare a Pavia, “I numeri degli occupati” raccontano i sindacalisti “sono centrati sull’accordo di conto terzista tra Merck e Zambon che vale per tre anni. E’ pur vero che Zambon ha un’opzione per acquistare uno dei farmaci Merck fra due anni, ma gli altri prodotti fatti per conto della multinazionale americana saranno poi portati via. Un accordo così funziona solo se è di transizione, ma se non si accompagna a un robusto investimento di politica industriale, si rischia di trovarci fra tre anni di nuovo nei guai. Ora diventa fondamentale un incontro con Zambon. Abbiamo anche prospettato le date. L'incontro va fatto presto, meglio settimana prossima. Abbiamo già attivato le nostre segreterie nazionali in tal senso”.
merck dip 2Anche alla Cgil sono molto preoccupati “L'accordo tra Merck e Zambon” dice Giorgio Mercuri “vale 480 milioni di compresse e rappresenta solo il 20 per cento della capacità produttiva di Merck che due anni fa ha fatto 2 miliardi e 650 milioni di compresse, quindi sottoutilizza largamente la fabbrica. Ora bisogna capire se Zambon si attesta solo sull'accordo di contoterzista o se ha in mente di introdurre nuovi prodotti riuscendo così non solo ad abbattere i costi ma anche ad allargare l'occupazione” mentre Cavallaro dice che “E questa non potrà che venire dagli 80 lavoratori che si vogliono mettere in cassa integrazione”.
“Francamente mi aspettavo di più dall'incontro” dice Gianni Ardemagni della Cgil “ma ritengo comunque che questo possa rappresentare un punto di partenza importante, tenuto conto della decisione di chiusura annunciata nel giugno 2013. Mi aspetto che Zambon a breve ci presenti un master plan credibile e di prospettiva. Confido che i 116 lavoratori che passeranno con la Zambon, rappresentino per ora solo la forza lavoro necessaria unicamente nelle fasi di start-up per i prodotti lasciati in produzione da Merck ma che in prospettiva si possa aumentare il numero dei dipendenti oggi indicato con ulteriori volumi a marchio della multinazionale veneta, trasferiti a Pavia”.

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