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Il Bel San Michele per conoscere Pavia

  • Paola Montonati

bel san michele pavia 1L’associazione onlus pavese Il Bel San Michele, che ha preso il suo nome da una frase di monsignor Cesare Angelini, tra un centinaio di soci e quattrocento iscritti alla mailing list dalla sua fondazione nel 2012, ha lavorato a numerose idee e progetti nel 2015 e c’è ne saranno ancora di più per il 2016.

Guide dell’assocazione sono Vittorio Vaccari, ingegnere pavese amante dell’arte e della sua città, che è stato anche consigliere comunale, e il parroco di San Michele, don Luigi Lunati, che hanno lasciato il compito di tenere aperta la chiesa e guidare i turisti ai volontari del Touring Club, mentre loro si sono dedicati a vari progetti con un piccolo gruppo di volonterosi.

La loro ultima idea è stata l’ideazione della mostra su Picasso con visita alla basilica, per poi presentarle all’ordine degli Ingegneri nel contesto dei corsi di aggiornamento professionale.

“Io penso che se Dio ci ha dato anche delle bellezze come questa” dice don Lunati “noi abbiamo il dovere di costruirci intorno una comunità. La basilica è solo il centro di un progetto, a essa e da essa si dipartono tante strade, anche in senso metaforico”.

E Vaccari spiega che “E’ proprio così intorno a questa bellezza, la basilica, abbiamo costruito un’associazione che vive la città in tutti i suoi aspetti, che collabora con le altre realtà culturali e associative, che fa pressione sugli enti, sul Comune, sullo Stato centrale, sulla Regione, sulle fondazioni e speriamo presto anche sui privati per ottenere risorse”.

Ma ci vogliono soldi per la manutenzione ordinaria della basilica e anche quando si organizza un concerto, si può farlo solo grazie alla collaborazione con il Collegio Ghislieri, con l’ingresso a offerta.

E anche se le 60mila persone che ogni anno visitano San Michele non pagano nulla, Vaccari e don Lunati ogni anno portano 700 euro dal 5 per mille. Non sono mancate le collaborazioni con la Biblioteca Universitaria e altre associazioni pavesi, dagli Amici dell’Orto Botanico, agli amici di San Lanfranco fino alla più recente con l’Unitrè e al tentativo con Porte Aperte all’università e al coinvolgimento con gli studenti stranieri di Erasmus, oltre alle partecipazioni ai bandi regionali e ai contributi delle Fondazioni, senza dimenticare la collaborazione con Cariplo Milano.

E mentre viene varato il programma 2016, con iniziative come conferenze, convegni, partecipazioni ad avvenimenti, oltre ad uscite verso i parchi naturali che offre il Ticino, l’associazione ha lanciato una sottoscrizione popolare per dare una mano a San Michele, che ha bisogno di manutenzione ordinaria, dal costo di decine di migliaia di euro, e di un intervento radicale di manutenzione straordinaria, di circa 50mila euro.

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