Skip to main content

Hubert de Givenchy Lo stilista delle attrici

  • Paola Montonati

hubert de givenchy 1Un semplice tubino nero, eppure rimasto icona d’eleganza.

E’ l’abito con cui De Givenchy rese immortale Audrey Hepburn, indimenticabile protagonista di Colazione Da Tiffany.

Scomparso a novantuno anni sabato 10 marzo, Hubert de Givenchy, per anni, è stato lo stilista che ha dato un tocco di glamour alle donne più belle e importanti di tutto il mondo, per una parte cruciale della storia dell’alta moda del secondo Novecento. Uno dei maggiori esponenti dell'Haute-couture.

Nato a Beauvais, nella regione dell'Alta Francia, nel 1927, era di nobile casato. Era il figlio più piccolo di Béatrice e Lucien Taffin,  marchese De Givenchy, che morì quando Hubert aveva solo due anni, e nipote di Jules Badin, il direttore della casa di arazzi Gobelins.

A 17 anni Hubert si trasferì a Parigi, per seguire una profonda passione per la moda. Fece il suo debutto da Jacques Fath, mentre studiava l’arte del disegno presso l'École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, poi lavorò per Robert Piguet e Lucien Lelong, fino ad approdare alla prestigiosa Maison Schiaparelli.

A 27 anni, nel 1952, inaugurò il suo atelier e fece il suo debutto nel mondo della moda con la prima collezione, riscuotendo un immediato successo, con quelli che sarebbero stati definiti Separates, dalle linee pulite, ideati con materiali semplici e molto diversi dallo stile elegante dell’epoca, che segnarono l’inizio di una carriera che è continuata per più di 40 anni.

Tra i suoi modelli più amati ci sono l’abito a sacco e il cappotto balloon, che hanno tratto la loro ispirazione dai lavori del suo mentore Cristobal Balenciaga, la blusa Bettina, nome che deriva dalla nota modella Bettina Graziani, oltre al leggendario e ormai iconico, tubino nero indossato da Audrey Hepburn nel film Colazione da Tiffany.

Un abito talmente iconico e simbolo di stile, che nel 2006, Givenchy prese una versione dalla sua collezione privata e la vendette a Christie’s, dove, dopo aver scatenato una guerra d’offerte, fece incassare 467.200 sterline (527.500 Euro) devolute in beneficenza

Quella fra Hubert de GivenchyAudrey Hepburn fu un’amicizia che durò tutta la vita, iniziata per caso nel 1953, quando lo stilista credeva di incontrare Katherine Hepburn, ben più nota di Audrey, e fini per disegnarle l’intero guardaroba per la commedia sentimentale Sabrina, diretta da Billy Wilder con Humphrey Bogart e William Holden.

Da allora lo stilista ideò i costumi di gran parte dei film della Hepburn, da Funny Face, che gli fruttò una nomination agli Oscar, fino a Colazione da Tiffany, oltre a vestirla in tutte le sue apparizioni pubbliche, rendendola un’icona di stile, ammirata, copiata e punto di riferimento ancora oggi.

Il suo rapporto con il mondo del cinema però non fu solo con Audrey, ma furono tantissime le personalità dello star system che si rivolsero alla sua casa, come Marlene Dietrich, Greta Garbo, Ingrid Bergman ed Elizabeth Taylor, fino alla fine della sua carriera, conclusasi nel 1995.

Oggi la Maison De Givenchy, dopo stilisti come John Galliano, Alexander McQueen, Julian McDonald, Ozwald Boateng e Riccardo Tisci, è gestita da Claire Waight Keller.

Lo spirito controcorrente di Hubert de Givenchy ha davvero cambiato la moda, come linee molto più svelte e fluidi, per vestiti reali, leggeri, senza imbottiture e corsetti, che aderiscono a un corpo libero da lacci, al contrario di colleghi come Christian Dior, che strizzava la vita con le sue silhouette a clessidra, tipiche del New Look.

L’influenza di Givenchy nel mondo della moda è visibile anche oggi come le creazioni della stilista giapponese Issey Miyake, che ha dichiarato di ispirarsi proprio al suo senso del taglio e della struttura tipicamente parigini.

Pin It