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Chi ha ucciso Chiara Poggi?

  • Paola Montonati

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Quando vado a Pavia, cioè spesso, io passo da Pieve Albignola e il piccolo cimitero di paese mi viene incontro, è alla mia sinistra all’andata e alla mia destra al ritorno. Io lo so, Chiara Poggi, è lì. Non sono mai entrata, non ho visto la cappella con la sua foto, i fiori, le farfalle che tanta gente buona le ha portato. Non ne ho mai avuto il coraggio.
Ma io so che Chiara Poggi è lì.
C’è un legame particolare tra lei e me , anche se non ci siamo mai conosciute, abbiamo studiato nella stessa università, negli stessi anni,  a volte anch’io ho adottato la pettinatura con i capelli raccolti con cui appare in molte foto. E poi è successo a Garlasco, il cui nome, fino ad allora, evocava  quasi solo “Le Rotonde”, locale di moda soprattutto negli anni ’70, serate di musica e balli, ore spensierate e leggere.
E così  oggi, andando a Pavia, ho avuto l’impressione che anche Chiara aspettasse la decisione della Corte, che anche lei “vivesse”questi giorni come noi, come me, per sperare di sapere la verità.
Una verità tanto invocata e ancora sconosciuta, il movente della morte atroce di una giovane donna in un caldo giorno di agosto  di quasi sei anni.
In realtà Chiara la verità la conosce, siamo noi che la ignoriamo.
I giudici di oggi non ci hanno detto “chi ha ucciso Chiara Poggi”, ma ci hanno detto che continueranno  a cercare la verità.
Io non so se Alberto Stasi sia il colpevole, ma certamente un colpevole esiste e la giustizia deve a questa giovane donna, ai suoi genitori, a suo fratello una risposta.
Non so se Chiara oggi sia più contenta, lei vive nella pace eterna è quindi è già felice, ma certamente la speranza che la verità si possa trovare, la certezza che verrà cercata è una sensazione positiva.
Io spero che tutti i metodi di indagine scientifica e  investigativa vengano usati al meglio, io non voglio un colpevole a tutti i costi, io non voglio Alberto Stasi, io voglio “il colpevole”, perché è giusto così.

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