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Una speranza per la Merck

  • Paola Montonati

 

merck 1“Credo che quello di lunedì sarà l’ultimo incontro in cui verificheremo quelle che sono le posizioni definitive dei vertici dell’azienda, e capiremo se le loro valutazione è ancora quella di chiudere lo stabilimento. Noi insisteremo e ribadiremo che l’ultima realtà produttiva che la multinazionale americana ha in Italia è da tenere aperta, e verificheremo se in questi mesi il nostro sistema paese è riuscito a far capire che è necessario mantenere anche la produzione in Italia, e non solo la commercializzazione dei suoi prodotti”  ha detto la scorsa settimana Gianni Ardemagni, il segretario della Femca-Cisl, poco prima dell’ultimo vertice con il Ministero per cercare di trovare un accordo alla vertenza sulla Merck, l’azienda farmaceutica di Pavia destinata a chiudere entro il 31 dicembre 2014.

Ma ancora una volta l’esito dell’incontro è stato negativo, con il rifiuto di un allungamento  sulla data di chiusura e nessuna risposta alla necessità di un piano industriale che sia in grado di dare lavoro a ben 270 lavoratori.

Tuttavia lunedì si è aperta una speranza, quando una ventina di società italiane e straniere si sono dichiarate interessate a rilevare l’azienda entro la fine del 2014 dopo una attenta verifica delle varie offerte.

 “Queste venti società hanno firmato un accordo di confidenzialità” ha dichiarato Goffredo Freddi, il direttore esecutivo della Merck Sharp & Dohme ”è un passo preliminare importante: a seguito di una manifestazione di interesse ricevono un rapporto dettagliato sullo stabilimento.”

Anche i politici di Pavia sono speranzosi su una possibile vendita dell’azienda.

“Su circa 400 inviti hanno risposto venti aziende” dice il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo “in queste trattative è bene che ci sia un soggetto terzo che ci dica cosa succede. Va bene pensare agli aspetti economici, ma devono essere date garanzie a tutta la comunità”

Tuttavia la data per la chiusura della Merck rimane sempre la stessa: il 31 dicembre 2014.

“Regione Lombardia ribadisce la sua posizione di forte contrarietà alla chiusura dello stabilimento di Merck Sharp & Dohme di Pavia, rivolgendo un chiaro appello all'azienda di non considerare irrevocabile la data di chiusura prevista per il 31 dicembre 2014” ha sostenuto Mario Melazzini, l’assessore alle Attività produttive della Regione Lombardia. “Auspico che ogni scelta sia compiuta in un'ottica di responsabilità sociale. Da parte nostra sussiste l'intenzione di accompagnare l'impresa nel suo percorso, mettendo a disposizione gli strumenti utili, affinché non concluda la sua esperienza sul territorio lombardo, senza che prima venga individuata l'azienda che possa subentrare”.

 

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