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Una speranza per l’oncoematologia del San Matteo

  • Paola Montonati

san matteo 1Dopo essere stato nel 2013 il primo centro trapiantologo lombardo e terzo in Italia con i suoi 48 trapianti, adesso l’oncoematologia del San Matteo sta per subire una svolta decisiva. 

Infatti saranno presto installate presso nell’ospedale lombardo cinque nuove camere sterili per il trapianto di midollo osseo.

Tutto questo è dovuto all’azione di un privato, che, per una cifra di 700 – 800mila euro, ha deciso di finanziare l’operazione,  dando una speranza a tutti quelli che a Pavia necessitano di un trapianto urgente di midollo “Un dono piovuto dal cielo” ha detto Marco Zecca, il direttore dell’Oncoematologia pediatrica del San Matteo.

Il tutto è cominciato in una bella mattina di primavera di un anno fa, quando Zecca ricevette la visita del rappresentante di una impresa pavese “Mi spiega che i titolari dell’azienda, un’impresa a conduzione familiare, avrebbero voluto fare una donazione” ricorda oggi il direttore.

Dopo aver saputo che grazie alla somma da loro versata sarebbe stato possibile acquistare un macchinario, Zecca ci riflette su, ma poi decise di rinunciare, almeno per il momento  “In quel momento non avevamo esigenze specifiche, per una cifra così alta poi...”

Ma mentre accompagnava il visitatore all’uscita gli disse “Avremmo bisogno di ristrutturare il reparto, i bagni sono in comune...”

I due si salutarono e pochi giorni dopo Zecca ricevette la visita del titolare dell’impresa con un tecnico, da cui venne a sapere che era stata sua madre a chiedere di poter aiutare il San Matteo “Hanno fatto un sopralluogo e alla fine hanno manifestato il desiderio di ristrutturare il reparto. Sono rimasto senza parole. La fortuna è stata che l’impresa opera nell’edilizia”

san matteo 2Da allora l’ufficio tecnico del San Matteo, pur se già impegnato con il progetto del Dea, ha messo a disposizione dell’azienda il suo staff, che in poco tempo è riuscito a far avallare il piano dal consiglio di amministrazione.

Il tutto partirà tra qualche settimane, dopo che i vari enti avranno dato la loro approvazione.

“Si faranno carico dei lavori e questo ci permetterà di realizzare una nuova sezione Trapianti” dice Zecca “Cinque camere sterili con la più moderna tecnologia. Oggi sono a flussi lamellari e questo comporta che la parte sterile sia solo il letto, costringendo il bambino in quel luogo anche 20 giorni di fila. Le camere che realizzeremo sono a pressione positiva. Viene filtrata aria all’interno, con un principio simile a quello delle strutture sportive gonfiabili, per cui si crea un ambiente sterile e i germi non possono entrare ma solo uscire. Inoltre ad essere sterile, in questo modo, sarà l’intera stanza e il bambino avrà la possibilità di muoversi e scendere dal letto”

Alcune delle camere al quarto piano saranno trasferite al quinto, adesso libero dopo che la Patologia Neonatale è passata al Dea, almeno fino al termine del lavori.

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