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Una sfida per il futuro dell’Arsenale di Pavia

  • Paola Montonati

arsenale 1Saranno quasi cento gli architetti, arrivati da ogni parte d’Europa, che dovranno progettare e ideare il nuovo Arsenale di Pavia per conto del Comune, in vista di Expo 2015.

“Ho chiesto agli organizzatori del work shop di Europan” dice l’assessore Angelo Gualandi “di focalizzare il loro lavoro non solo sull’area ma di pensarlo in funzione di Pavia, a cominciare dal polo del Cravino per arrivare lungo il Navigliaccio fino al San Matteo e all’area Neca. In tutto ciò il punto d’interesse storico della progettazione dovrà essere la caserma Rossani. Poi continuare con il collegamento tra università e Ticino e poi ancora tra lo stadio, borgo Calvenzano e lo scalo ferroviario”.

I progetti saranno poi esposti per una settimana al Castello di Pavia. “Deve essere un pezzo di città aperta con funzioni diverse e con commistioni di pubblico e privato per realizzare strutture al servizio della città. Sarebbe bello pensare che lì ci fossero gli studenti, le abitazioni, i servizi pubblici, tenendo comunque a parco la parte lungo il Ticino di alto valore naturalistico”.

E per la costruzione di palazzine sull’area? “Al momento non la modificheremo, lo faremo in seguito a secondo di ciò che verrà fuori dalle idee della città”.

arsenale 2Mentre il sindaco Massimo Depaoli dice che “Il comitato Arsenale creativo sta raccogliendo le proposte. Altre le abbiamo chieste al collegio che riunisce gli Ordini di geometri, architetti, ingegneri e ai costruttori dell’Ance. Inoltre la Provincia ci sta chiedendo di collaborare a un tavolo tecnico e lo faremo, anche se noi non vogliamo una collaborazione meramente tecnica perchè crediamo che la procedura migliore sia fare esprimere i cittadini e solo dopo spiegheremo loro quali sono le strade percorribili e quali meno”.

E per quanto riguarda il Demanio e gli investimenti? “Ci penseremo solo in un secondo momento, visto che con la crisi le risorse sono poche, valuteremo l’apporto di privati. Si potrebbe anche pensare a un’acquisizione della Cassa Depositi e Prestiti di una parte, ma per ora restiamo in attesa della risposta del Demanio sia alla nostra richiesta, fatta anche se i termini erano già scaduti, sia a quella della Provincia”. 

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