Rischi seri per lo sport oltre i 40 anni
Queste belle giornate primaverili, il desiderio di presentarsi alle vacanze in forma o più semplicemente cercare di ritrovare una forma persa, spingono a volte, a svolgere attività sportiva senza le dovute precauzioni.
Non bisogna mai dimenticarsi di fare un controllo dal proprio medico di fiducia, specialmente nel periodo primaverile, quando molti, soprattutto tra i quarantenni, sentendosi meno giovanili e appesantiti, decidono di dedicarsi al jogging oppure ad una bella passeggiata in bicicletta o alle nuotate in piscina, in vista dell’imminente estate.
Tuttavia nelle ultime settimane ci sono stati tre drammatici casi di malori fatali o quasi durante un allenamento, i primi due hanno coinvolto un quarantanovenne, morto alla Vernavola lunedì 5 maggio e un quarantasettenne, che si è accasciato sulla sua bicicletta presso il Ponte Coperto a causa di un difetto cardiaco sabato 10 maggio, mentre due giorni fa una signora sui sessant’anni uscendo dalla piscina di Bereguardo è stata colta da un grave malore.
Ma cosa dicono i medici allo scopo di evitare queste drammatiche situazioni?
“Prima di tutto andare dal medico a fare una visita specialistica” dice il presidente dei medici sportivi italiani, Mario Ireneo Sturla “Il giovane che inizia un’attività sportiva, agonistica o amatoriale, e a maggior ragione l’adulto che riprende a fare sport dopo un periodo di inattività o anche solo dopo la pausa invernale, deve sottoporsi a una visita medica. Ma non solo a una visita medica generica: deve farsi visitare da uno specialista, un medico sportivo. E’ un consiglio utile in linea generale, ma ancor più in un momento storico come questo: la medicina scolastica è ridotta ai minimi termini, e la medicina militare è scomparsa. Sono venuti a mancare filtri fondamentali e capita, agli specialisti di medicina sportiva come me, di vedere giovani che non si sono mai sottoposti a una visita medica”
Ci sono infatti molti possibili nemici di chi vuole fare l’atleta, come racconta Sturla “Partirei dall’ipertensione. Non ci sono segni premonitori e una persona non si accorge di avere la pressione alta. Per questo occorre un monitoraggio costante. Poi si devono monitorare le dismetabolie: il diabete prima di tutto, ma anche le altre anomalie del metabolismo. Sempre tenere d’occhio i segnali che l’organismo manda: le variazioni di peso ingiustificate, la necessità di andare in bagno più spesso del solito. E segnalare tutto al medico. Anche più di una volta all’anno: è meglio gridare al lupo per nulla che ritrovarsi tra le fauci del lupo. Ovviamente i controlli cardiologici devono essere costanti e approfonditi”
Quali sono i sintomi a cui bisogna dare una importanza maggiore nel caso si dovesse sentirsi male durante una attività sportiva?
“Nessuna anomalia deve essere sottovalutata. Ripeto: meglio un allarme ingiustificato di una sottovalutazione fatale. Un 40enne dovrebbe aver imparato a conoscere le reazione del proprio corpo. Se mentre si corre, nuota o pedale ci sono palpitazioni eccessive che non si calmano nemmeno fermandosi avvisare il medico. Se nelle stesse condizioni arriva un mal di testa improvviso avvisare il medico. Se si sente un vuoto allo stomaco sotto sforzo o una nausea ingiustificata fermarsi immediatamente. Lo stesso per quello che si chiama “dolore intercostale”: può essere il campanello d’allarme di un infarto, così come può esserlo un improvviso dolore alla mandibola o al braccio sinistro”
E cosa bisogna fare nel caso in cui i sintomi si dovessero ripresentare con maggior frequenza? “Mai rischiare e mai azzardare rimedi estemporanei: consultare il medico”.