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Preoccupazione per il Castello Visconteo

  • Paola Montonati

 

crepe 1Anche il Castello ha qualche problema, qualche cedimento strutturale, da sistemare assolutamente in vista dell’appuntamento dell’Expo.

Servono circa settantamila euro per fare una verifica sulle strutture del Castello Visconteo, in vista dell’Expo 2015, che vedrà a Pavia il cluster del riso.

La causa di tutto questo sono alcune crepe che appaiono nel pavimento della gipsoteca, la sala in cui attualmente si trovano i calchi fatti col gesso, poi diventati i bozzetti di tutte quelle statue scolpite in marmo o fuse nel bronzo.

“Le crepe” dice l’ufficio tecnico del Mezzabarba “riguardano un pavimento che è adagiato su un soffitto a volta”

Ora si dovrà verificare  se quelle crepe sono il presagio di qualcosa di più grave, come è stato paventato nel corso dell’ultima riunione della giunta comunale.

Infatti nella delibera che è stata approvata si parla non solo delle crepe, ma anche di micro-fessurazioni “nel pavimento della gipsoteca del castello Visconteo (probabilmente dovute a un cedimento del rinfianco delle volte) e alcune criticità statiche e alle componenti materiche delle colonne in corrispondenza del loggiato al piano terra della corte interna”.

Dopo aver stanziato una somma di circa 70mila euro, l’incarico della verifica sul castello è stato affidato all’ingeniere Paolo Venini, che dovrà realizzare vari lavori di consolidamento non solo nel loggiato del piano terra, ma anche fare anche un’ indagine che riguarderà quelle volte che sorreggono il pavimento fessurato.

Già oggetto di altri interventi negli ultimi anni, il Castello Visconteo è uno dei punti di riferimento storici e culturali per Pavia e la sua provincia.

crepe 2Negli ultimi lavori erano già stati sistemati non solo i percorsi nel sottotetto, con le merlature esterne e la torre che si trova nell’angolo di Sud – Est, ma anche il tetto dell’ala ovest, unitamente  alle due ali nelle zone est ed ovest. 

Altri interventi hanno migliorato la disposizione del musei, come nel caso della quadreria dell’Ottocento, della fototeca, delle collezioni fotografiche dell’archivio Chiolini e delle opere che facevano parte della collezione Morone.

Le ultime mostre, come Monet e Pissarro, hanno pienamente dimostrato che il Castello è tornato ed essere il cuore della Pavia più culturale, come lo era già stato  negli anni Cinquanta.

 

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