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Pavia: lotta alle slot

  • Paola Montonati

slot 1Su di un cartello al numero 85 di via Campari, nel centro di Pavia, c’è scritto “Prossima apertura: scommesse sportive, sala live bar, internet point, biglietteria, ricariche e fax”.

Una notizia che dal 31 dicembre, data dell’affissione del manifesto, dove fino a poco tempo fa c’era un negozio d’informatica, non rende molto felice Simone Feder, il principale punto di riferimento del movimento No Slot della provincia di Pavia “Si continua a chiudere negozi e aprirne altri che vendono azzardo: siamo il paese dei balocchi”.

Anche se negli ultimi mesi molti giovani pavesi hanno segnalato casi di dipendenza dal gioco nei licei e all’Università di Pavia “Non possiamo permettere tutto questo perchè sono i ragazzi che ce lo comunicano. Ormai abbiamo alzato l’attenzione e sono i giovani stessi che si prendono cura del territorio a Pavia, ma ho anche segnalazioni da Milano” dice Feder che ricorda che il movimento ero sorto “perchè le slot sono le più pericolose e inducono dipendenza, ma oggi entrando nelle scuole c’è una popolazione che dice che il mondo delle scommesse è il più aggressivo. Possiamo fare anche manifestazioni, ma se poi aprono attività non si va da nessuna parte”.

Intanto in via Campari molti non sanno quando aprirà il nuovo punto di riferimento per le slot machine “Ho visto che una quindicina di giorni fa lavoravano all’interno” dicono i clienti della parrucchiera “ma non si sa quando apre. Ultimamente sono venuti meno sovente” mentre un passante spiega che “Vedo da una ventina di giorni il cartello esposto, ma non si sa nulla”.

E Feder è sempre più livido di rabbia, anche se adesso le due sedi Snai di Pavia sono state chiuse grazie all’intervento del sindaco di Pavia Depaoli “Se il cartello recita ’sala live bar’ vorrà dire che si gioca dal vivo, poker o che altro. I nodi critici sono che nessun potere sarebbe concesso ai sindaci per l’apertura di una sala giochi. In una bozza che abbiamo ricevuto, verrebbe impedito di intervenire in tema di regolamentazione delle distanze e sull’orario di apertura delle sale”.

slot 2Nel frattempo presso lo spazio G del Vallone sarà inaugurato a marzo uno sportello per chi teme di avere un malato di ludopatia in casa “L’obiettivo è agganciare nel modo giusto i familiari” dice Feder “Chi partecipa ai gruppi ha già riconosciuto il problema, ma c’è ancora un grandissimo sommerso. E abbiamo notato che più si accendono i riflettori sulla ludopatia e più chi ne soffre si nasconde e si vergogna”.

E il 23 febbraio l’avvocato Marco Sommariva, che è il responsabile con Luca Casarotti dello Sportello Legale di Casa del Giovane, terrà un incontro sulle ricadute economiche negative del gioco d’azzardo “I giocatori d’azzardo tendono a far sparire la documentazione che permetterebbe invece di avere il quadro della reale situazione debitoria. Ingiunzioni, atti giudiziari, contratti con le finanziarie. Quando la famiglia si accorge del problema è in genere troppo tardi. Da maggio scorso abbiamo affrontato una quindicina di casi gravi. In prevalenza uomini, sulla quarantina. Cerchiamo di transare con le banche, di organizzare piani di rientro con le finanziarie”.

Lo scopo dell’incontro sarà quello di aiutare le persone “vogliono prendere all’amo soprattutto i familiari che hanno il sospetto, ma ancora non la certezza di avere un giocatore d’azzardo in casa”. 

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