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Pavia Il mistero delle foto di Andy

  • Paola Montonati

andy pavia indagini 1Dov’è finita la macchina fotografica di Andy, quella che lui usava per i suoi reportage e che il 25 maggio 2014 aveva con sé? Questa macchina non è mai stata ritrovata, né consegnata alle autorità: Quali fotografie celava?  Che cosa aveva scoperto il reporter pavese che non doveva essere rivelato?

Continuano le indagini sull’agguato dove il 25 maggio del 2014, all’ingresso di Sloviansk, in Ucraina, perse la vita il fotografo di Pavia Andy Rocchelli, tra i fondatori dell’agenzia Cesura Lab, assieme all’interprete e attivista russo Andrey Mironov, colpiti da colpi di mortaio nel corso del conflitto armato tra filo-russi ed esercito ucraino.

In un filmato, visionato dalla procura di Pavia, si vede l’auto dei due uomini crivellata di colpi subito dopo la tragedia, ma non si vede la macchina fotografica di Rocchelli, che non è stata mai rinvenuta, forse perché nelle foto che Andy aveva scattato c’era qualcosa che doveva rimanere nascosto.

Malgrado tutti gli ostacoli, il sostituto procuratore di Pavia e titolare dell’inchiesta Mario Andrigo ha interrogato alcuni testimoni che si trovavano sul luogo dell’uccisione, tra cui Evgeny Koshman, l’autista che accompagnò Rocchelli e Mironov e che, assieme al fotografo francese William Roguelon, si salvò miracolosamente. 

L’autista non esclude che oltre ai mortai ci fossero anche mitragliatrici e non ha capito da quale direzione arrivassero i colpi, come aveva detto ad alcuni giornalisti in un video.

Ma la testimonianza di Koshman, unita a quella del fotografo francese e di un passante, potrebbe non essere fondamentale per ricostruire la verità sulla morte di Andy Rocchelli. 

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