Niente bici alla Certosa di Pavia
Sarebbe stato un nuovo inizio per il turismo della Certosa di Pavia, grazie all’uso di un sistema di noleggio biciclette davanti allo storico edificio, per visitare pedalando i boschi e i campi del Pavese in primavera, estate e autunno.
E invece il progetto di bike-sharing, cioè di mobilità sostenibile con l’utilizzo di biciclette pubbliche, è rimasto fermo com’era all’inizio.
Presso i tre parcheggi installati a fine aprile davanti al Monumento, a Stazione Certosa, lo scalo ferroviario di Giussago, e Borgarello non ci sono biciclette, al punto che i turisti leggono il cartello informativo, guardano e se ne vanno, mentre pochissimi chiedono informazioni sul servizio ai passanti, dato che non c’è nessun altro cui chiedere.
E mentre molti credono che le biclettte siano già in mano a qualche utente, nessuno invece può sospettare che di bici non ce n’è mai stata nemmeno una.
Il bike-sharing è frutto di un’idea del comune della Certosa, che lo aveva inserito nel progetto di riqualificazione della zona fra Borgarello, Certosa e Giussago, con realizzazione delle piste ciclabili e rifacimento di alcune strade nella zona, mentre tre mesi fa erano state installate le stazioni per le biciclette, al costo di 70 mila euro.
E da allora non si è fatto più nulla, come dice il sindaco di Certosa Marcello Infurna “E’ Borgarello che si occupa dell’iniziativa. Noi avevamo dato la nostra piena disponibilità a convenzionarci, ma non abbiamo più avuto riscontro. Chiederemo spiegazioni”.
A Borgarello il sindaco Nicola Lamberti ribadisce che “Noi le bici le abbiamo tutte pronte. E, fosse per noi, saremmo anche pronti a partire subito. Ma queste iniziative funzionano se esiste una rete di servizio più ampia, che coinvolga anche altri Comuni. Pertanto abbiamo chiesto a Pavia, di dare ancora più importanza al progetto unendo le loro 8 rastrelliere con le nostre 3, in modo da averne 11 a disposizione. Chiaramente è Pavia il Comune capofila per la gestione del servizio. Da 6 mesi e stiamo aspettando la pubblicazione del bando congiunto”.
Tutt’altra è la risposta dell’assessore alla Mobilità del Comune di Pavia Davide Lazzari “Pavia non è capofila proprio di niente, dal momento che non esiste ancora alcuna convenzione. C’è un accordo di massima per siglare un accordo per il futuro, ma a oggi si tratta d’iniziative separate. E la cosa non è così semplice. Il vero problema è la gestione. Anche noi qui stiamo cercando di risolvere la questione. La gestione diretta da parte dell’amministrazione è complicata. Oggi per iscrizione e pagamento bisogna recarsi all’ufficio Mobilità. Ma è chiaro che così non funziona. Stiamo quindi cercando di cambiare, perchè non si tratta solo di comprare bici e rastrelliere, ma di gestire poi il servizio 24 su 24. Non è la stessa cosa. Io li avevo avvertiti. Solo dopo aver risolto questi problemi, si potrà fare un accordo”.
E intanto……?