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Niente bici alla Certosa di Pavia

  • Paola Montonati

strade 1Sarebbe stato un nuovo inizio per il turismo della Certosa di Pavia, grazie all’uso di un sistema di noleggio biciclette davanti allo storico edificio, per visitare pedalando i boschi e i campi del Pavese in primavera, estate e autunno.

E invece il progetto di bike-sharing, cioè di mobilità sostenibile con l’utilizzo di biciclette pubbliche, è rimasto fermo com’era all’inizio.

Presso i tre parcheggi installati a fine aprile davanti al Monumento, a Stazione Certosa, lo scalo ferroviario di Giussago, e Borgarello non ci sono biciclette, al punto che i turisti leggono il cartello informativo, guardano e se ne vanno, mentre pochissimi chiedono informazioni sul servizio ai passanti, dato che non c’è nessun altro cui chiedere.

E mentre molti credono che le biclettte siano già in mano a qualche utente, nessuno invece può sospettare che di bici non ce n’è mai stata nemmeno una.

Il bike-sharing è frutto di un’idea del comune della Certosa, che lo aveva inserito nel progetto di riqualificazione della zona fra Borgarello, Certosa e Giussago, con realizzazione delle piste ciclabili e rifacimento di alcune strade nella zona, mentre tre mesi fa erano state installate le stazioni per le biciclette, al costo di 70 mila euro.

E da allora non si è fatto più nulla, come dice il sindaco di Certosa Marcello Infurna “E’ Borgarello che si occupa dell’iniziativa. Noi avevamo dato la nostra piena disponibilità a convenzionarci, ma non abbiamo più avuto riscontro. Chiederemo spiegazioni”.

A Borgarello il sindaco Nicola Lamberti ribadisce che “Noi le bici le abbiamo tutte pronte. E, fosse per noi, saremmo anche pronti a partire subito. Ma queste iniziative funzionano se esiste una rete di servizio più ampia, che coinvolga anche altri Comuni. Pertanto abbiamo chiesto a Pavia, di dare ancora più importanza al progetto unendo le loro 8 rastrelliere con le nostre 3, in modo da averne 11 a disposizione. Chiaramente è Pavia il Comune capofila per la gestione del servizio. Da 6 mesi e stiamo aspettando la pubblicazione del bando congiunto”.

Tutt’altra è la risposta dell’assessore alla Mobilità del Comune di Pavia Davide Lazzari “Pavia non è capofila proprio di niente, dal momento che non esiste ancora alcuna convenzione. C’è un accordo di massima per siglare un accordo per il futuro, ma a oggi si tratta d’iniziative separate. E la cosa non è così semplice. Il vero problema è la gestione. Anche noi qui stiamo cercando di risolvere la questione. La gestione diretta da parte dell’amministrazione è complicata. Oggi per iscrizione e pagamento bisogna recarsi all’ufficio Mobilità. Ma è chiaro che così non funziona. Stiamo quindi cercando di cambiare, perchè non si tratta solo di comprare bici e rastrelliere, ma di gestire poi il servizio 24 su 24. Non è la stessa cosa. Io li avevo avvertiti. Solo dopo aver risolto questi problemi, si potrà fare un accordo”.

E intanto……?

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