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Lombardia, un set a cielo aperto

  • Paola Montonati

lombardia cielo set 1In un report dei giorni scorsi la Regione Lombardia, rende noto come il territorio stia diventando un vero e proprio set cinematografico a cielo aperto, aprendo nuove prospettive di lavoro diretto e indotto, oltre a essere un importante volano turistico. In cima alle preferenze dei cineasti e videomaker Milano.

Il capoluogo lombardo si attesta come città perfetta dove allestire un set video e/o fotografico per serie tv, spot pubblicitari o riprese cinematografiche.

Nei primi sei mesi del 2019, infatti, sono 462 le autorizzazioni per scattare fotografie o realizzare riprese cinematografiche e televisive. Un quarto delle domande riguarda video pubblicitari o di moda, tutte per esterni, con il tris Duomo-Galleria-Scala a fare la voce grossa tra le location preferite.

Un vero e proprio set a cielo aperto dal momento che sono 122 le autorizzazioni rilasciate per parchi e giardini, contro le 77 tra interni di palazzi, musei e biblioteche comunali.

Un trend di richieste in continua crescita dal momento che dal 2010 al 2018 le domande son raddoppiate, passando da 342 a 717. A fare da volano, neanche a dirlo, Expo 2015, anno nel quale si è toccata per la prima volta quota 500 richieste. Se guardiamo ai numeri del 2019, invece, in soli 7 mesi sono arrivate 58 autorizzazioni in più.

Un successo incredibile quello di Milano come set, che piace sempre più anche agli stranieri, con i giapponesi a guidare la classifica con 14 richieste da gennaio a luglio, seguiti dai britannici con 11 e dai tedeschi con 7.

Altro centro amato per le riprese di film, spot, video e quant'altro è Como, con il suo lago. Da sempre uno vero e proprio scenario naturale, impreziosito dalle sue ville e dimore storiche. Una delle più note soap opera italiane era ambientata proprio a Como. Qui hanno girato tutti da Hitchcock, a Luchino Visconti, a Dino Risi, a Sydney Pollack. Scene di Ocean's twelve, 007 Casinò Royale. Una parte rilevante di Star Wars: L’attacco dei cloni, è stato girato tra Villa del Balbianello a Lenno, il Parco di Tremezzo e la Piana di Rogaro. A Bellagio nel 1984 venne girata una scena del capolavoro di Sergio Leone, "C'era una volta in America", l'iconica passeggiata di Noodles (Robert De Niro) con la sua amata Deborah.

Nel 2018 solo il film “Murder Mystery”, girato nel comasco con Jennifer Aniston e Adam Sandler, ha portato sul territorio per quanto riguarda le spese dirette, 5 milioni di euro cui vanno aggiunti il ritorno d’immagine di rilevanza mondiale del film prodotto dal colosso dello streaming Netflix (vanta 140 milioni di abbonati).

Da anni Como e il suo ramo del lago, sono diventati il set preferito per le produzioni cinematografiche cinesi, coreane e indiane, che stanno portando sul Lario tanti turisti, da quelle nazioni. Un ritorno d’immagine importante al punto che la Camera di Commercio e Provincia di Como hanno realizzato una guida, dedicata in particolare agli amanti del cinema, con schede bilingue indicando i luoghi che hanno fatto da set per i film.

Altro territorio scelto per film e produzioni è Varese, anche qui con le zone lacuali a farla da padrone, ma anche il Campo dei Fiori, dove nell'abbandonato Grand Hotel, è stato girato nel 2017 il remake di Suspiria con Dakota Johnson, e Il capitale umano di Virzì, con il centro di Varese in bella evidenza.

A Pavia e provincia le cose sono un po' ferme, nonostante gli scorci, gli angoli e i paesaggi non manchino certo, da Vigevano, all'Oltrepo', alla città stessa e la Lomellina.

A Pavia città venne girato nel 1952 "Il cappotto" di Alberto Lattuada con l’interpretazione di Renato Rascel che gli valse il Nastro d'Argento.

Nel capolavoro di Ermanno Olmi, L’Albero degli zoccoli (1978), Pavia compare in molte scene. Sono riconoscibili scorci del centro storico scelto appositamente proprio per l'assenza di elementi di moderni. 

L'Università di Pavia ha fatto da sfondo a "Facciamo Paradiso’ di Mario Monicelli con Margherita Buy e Lello Arena. Si sono girati degli spezzoni de ‘Il mio domani’ di Marina Spada con Claudia Gerini e Raffaele Pisu. In provincia sono diverse le location, come dice il titolo stesso il "Maestro di Vigevano" con Alberto Sordi, dove sono riconoscibili la storica piazza, ma anche alcune vie cittadine. Nel 2017, Ligabue ha girato nella piazza ducale e nel castello diverse scene del suo "Made in Italy". Il Ticino è stato l'ambientazione di diversi film, come "I girasoli" di Vittorio De Sica, con la Loren e Mastroianni, con la piazza di Bereguardo e il caratteristico ponte di barche. E proprio Bereguardo è una delle location pavesi più sfruttate, lo si riconosce  anche in molti film degli anni 70 e 80, tra cui Di che segno sei?, due film di Celentano Mani di velluto e Il Bisbetico domato, nel surreale I cammelli con Paolo Rossi, Bisio e Abatantuono.

Oltre a fare da sfondo a due storiche produzioni Rai come I promessi sposi e La piovra 4.

Il pavese però è noto per essere lo sfondo de "Il ragazzo di campagna" di Renato Pozzetto, girato nel 1984. Nella frazione Belcreda di Gambolò, si trova il cascinale Cà'd Badò, nella pellicola la casa di Artemio. La località Casoni, frazione di Carbonara al Ticino, è stata invece il luogo delle riprese principali (con il fantasioso nome di Borgo Tre Case). Questa rimane l'unica location riconoscibile e viva ancora oggi, dove ogni anno gli abitanti e i fans del film, rivivono le scene del lungometraggio, ripetendo anche le battute, ormai mandate a memoria e tramandate di generazione. Un modo come un altro per promuovere il territorio, e forse varrebbe la pena di ricordare gli altri film girati nel pavese con targhe o altro, magari studiare collaborazioni per valorizzare la storia e il paesaggio.

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