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Il vento è cambiato in Lomellina

  • Paola Montonati

p1180439 2Oggi il mio giro nel cuore della Lomellina, tra Mortara, Gravellona, Vigevano, Cilavegna, ha raccontato di una provincia che, dopo il silenzio delle ultime settimane, torna lentamente a vivere.

Le strade, così deserte negli scorsi fine settimana, erano percorse da molte automobili e davvero parecchi ciclisti, che con calma salomonica occupavano come sempre mezza carreggiata.

Un segno di normalità.

E poi famiglie con i bimbi, sia a piedi che in bici e tanti, tantissimi camminatori.

Devo dire tutti rigorosamente con la mascherina e anche distanziati, non potevo vedere i loro sorrisi, ma certo c’era un’aria diversa.

Davanti ai negozi dei piccoli centri, le persone in fila, senza neanche lamentarsi per l’attesa ma forse contente dell’occasione di scambiare qualche chiacchiera.

Il sole faceva da luminosa cornice a questo primo sabato diverso, ai pantaloncini corti, alle magliette dei ragazzi.

L’emergenza sanitaria ci aveva sorpreso a fine febbraio con ancora i piumini, le sciarpe, i maglioni e ora questa libertà, limitata, ma pur sempre libertà, è qualcosa di talmente bello e liberatorio da essere quasi palpabile.

La campagna, qui in Lomellina è una parte centrale del paesaggio e in questa stagione offre il meglio di se, il verde degli alberi, i colori dei papaveri e poi le nostre risaie, che piano piano si riempiono d’acqua. Il nostro mare a quadretti che presto diventerà verde e poi, quando l’estate tenderà a spegnersi, dorato di spighe di riso.

In questo periodo ho attraversato diverse volte queste strade, silenziose, deserte e devo dire che oggi vederle così, non dico normali, non ancora con la consueta vivacità, è stato bello.

Certo qui è diverso, non è Milano, neanche Pavia, le persone sono meno, le abitazioni stesse più lontane, qualche condominio, molte villette con il giardino, è tutto un mondo forse più semplice, ma che ha comunque sofferto perché è proprio qui che la chiacchiera con il vicino, la passeggiata con gli amici, l’indugiare nel negozietto riempie la giornata.

Il pomeriggio di oggi mi ha lasciato una certa speranza, un fondo di ottimismo, un calore nel cuore, un abbraccio non fisico, ma nell’anima.

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