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Il destino dei monaci della Certosa

  • Paola Montonati

 

monaci 1La Certosa di Pavia  è sempre al centro dell’attenzione del consigliere regionale Jolanda Nanni, che già nella scorsa estate, dopo una visita al complesso, ne aveva denunciato lo stato di degrado e le effettive difficoltà per i turisti.

La Certosa, uno dei monumenti più importanti della provincia di Pavia, deve essere messa in grado di offrire ai visitatori che arriveranno in occasione di EXPO 2015 la sua veste migliore.

A Milano, questa settimana si terrà un incontro nel Demanio allo scopo di definire la concessione della Certosa di Pavia ai monaci cistercensi.

Nel frattempo il Movimento 5 stelle, tramite il consigliere Jolanda Nanni, ha presentato in Procura un esposto con lo scopo di “accertare se esiste un rischio per l’incolumità dei visitatori” e “valutare se è possibile la gestione del monumento, senza alcun titolo, da parte dei monaci”.

“Abbiamo chiesto di verificare se sussistono ipotesi di reato” ha detto la Nanni che ha consegnato alla Procura un dossier in cui si dice che il restauro costerebbe 27 milioni e 250mila euro, contando gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria alle coperture, già analizzati nei documenti del Demanio e nel progetto Arcus.

“Emerge il forte stato di degrado della Certosa” sostiene Nanni “Il complesso non è a norma, i turisti non possono entrare”.

Inoltre non è possibile pagare il biglietto di ingresso “Il documento era conosciuto a tutti i livelli istituzionali” dice Nanni “E già avanzati profili di degrado venivano rinvenuti in uno studio del 2004. I turisti possono visitare un decimo del complesso”.

monaci 2Sempre secondo la Nanni la convenzione tra i monaci e il Demanio “non è mai esistita”.

“Nei documenti si legge che tra Demanio e monaci” spiega Nanni “non è stato sottoscritto alcun contratto d’uso, perché questo potrebbe prefigurarsi come convenzione a titolo gratuito.”

Tuttavia la Sovraintendenza sostiene che “i documenti sono datati” e che i lavori più urgenti sono già stati portati a termine, dalle coperture ai vari impianti, anche se non tutto è stato completato.

“Presenteremo un progetto per accedere ai bandi Cariplo per ottenere altri 800mila euro per interventi ad ampio raggio” dice la direttrice del museo Letizia Lodi “avevamo già fatto un tentativo, saltato perché i padri non avevano presentato la documentazione necessaria”.

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