Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II papi e santi
Il 3 novembre del 1984, in una giornata particolarmente fredda e nebbiosa, la città di Pavia ricevette uno dei suoi visitatori più illustri.
Quel giorno, infatti, i pavesi ebbero il raro privilegio di vedere ed incontrare Giovanni Paolo II, uno dei papi più noti ed amati della storia della chiesa moderna.
Ancora oggi la città lombarda non ha dimenticato l’emozione di quel lontano incontro, tanto che il parco che circonda il Castello Visconteo è stato dedicato al ricordo del papa polacco, che domenica 27 aprile sarà dichiarato santo con Giovanni XXII, il Papa Buono, considerato uno dei principali riformatori della chiesa negli anni Sessanta.
Quando venne eletto il 28 ottobre del 1958, Angelo Roncalli era da molti considerato un papa di transazione, colui che avrebbe dovuto reggere temporaneamente le sorti della chiesa romana dopo la morte di Pio XII, il papa che aveva vissuto il secondo conflitto mondiale.
Ma in poco tempo, grazie ai suoi modi schietti e gioviali, Giovanni XXIII fece capire a tutti che il suo pontificato non sarebbe stato come quello dei suoi predecessori.
Dal resto Angelo Roncalli, già prima della sua nomina a pontefice, aveva avuto una vita straordinaria, piena di sorprese ed incontri inaspettati.
Nato a Sotto il Monte, un piccolo paese alle porte di Bergamo, il 25 novembre del 1881, il futuro papa era il primo figlio maschio di una coppia di contadini, che prima di lui avevano avuto tre figlie femmine.
Durante la sua infanzia, Angelo venne allevato da Zaverio, uno dei suoi prozii che gli insegnò i dogmi del catechismo.
Il 7 novembre del 1892 Roncalli iniziò i suoi studi per diventare sacerdote nel seminario di Bergamo Alta, dove dovette inizialmente lottare contro i professori e i suoi compagni di classe, che lo prendevano in giro per il suo accento e le sue origini contadine.
Ma il ragazzo non cedette e, il 10 agosto del 1904, venne ordinato sacerdote nella chiesa di Santa Maria di Monte Santo, per poi diventare nel febbraio del 1905 segretario personale di monsignor Radini Tedeschi, che sarà uno dei suoi padri spirituali.
Quando, nel 1915, il monsignore mori per un male incurabile, Roncalli ne fu molto scosso, ma riuscì a superare il dolore, prima lavorando come cappellano militare e poi impegnandosi nell’assistenza ai malati di spagnola.
Dal 1925, quando il papa lo nominò visitatore della Santa Sede, per Angelo iniziò un lunga serie di viaggi intorno al mondo, prima in Bulgaria, dove avviò un miglioramento dei rapporti con i cattolici e gli ortodossi, poi tra la Grecia e la Turchia, paesi in cui, con l’aiuto del diplomatico Von Papen, salvò molti ebrei che si erano rifugiati ad Istanbul per sfuggire ai campi di concentramento.
Con la guerra finita, Roncalli prima venne trasferito a Parigi, dove si interessò ai preti operai, per poi nel 1953 venir nominato patriarca e cardinale di Venezia, facendosi in poco tempo amare dai veneziani per il suo carattere schietto e cordiale.
Un carattere che Giovanni non perse dopo la sua elezione a papa ma, anzi, ne uscì migliorato e rafforzato, spingendolo a ringiovanire le istituzioni della Chiesa.
Il 25 aprile del 1959, alla presenza di un gran numero di cardinali, il Papa Buono annunciò l’imminente apertura del Concilio Vaticano II, con lo scopo di rielaborare secondo la sensibilità moderna la dottrina della Chiesa.
Anche dopo l’apertura del Concilio, l’11 ottobre del 1962, il papa non perse mai di vista il suo ruolo di pastore di anime, come dimostra il suo impegno nella crisi di Cuba, durante la quale pregò fervidamente perchè Urss e Stati Uniti trovassero un accordo.
Ma nel marzo del 1963, poco tempo dopo la pubblicazione della sua enciclica Pacem in Terris, Roncalli seppe dai suoi dottori di essere stato colpito da un tumore inoperabile allo stomaco.
Con l’assistenza dei suoi cari, il Papa Buono morì nella sera del 3 giugno 1963, mentre il Concilio non si era ancora concluso.
Dopo un lungo iter presso la commissione della congregazione per le Cause dei Santi, il 3 settembre del 2000 Giovanni XXIII è stato proclamato beato.
Anche l’elezione al soglio pontificio di Karol Wojtyla, il 16 ottobre del 1978, colse tutti di sorpresa, ma per motivi molto diversi da quelli del suo illustre predecessore.
Innanzitutto era uno dei papi più giovani della storia della Chiesa, con i suoi 58 anni e in secondo luogo era il primo papa di origini straniere ad essere eletto dopo l’olandese Adriano VI, che aveva retto il pontificato nel 1522 – 23.
Nato il 18 maggio del 1920 a Wadowice, un piccolo paese in provincia di Cracovia, Karol era il terzogenito del medico locale e fin da subito si dimostrò molto interessato a prendere la via del sacerdozio.
Quando nel 1939 i nazisti occuparono la Polonia, il ragazzo decise di lavorare in una cava per guadagnare la somma necessaria per gli studi.
Pur tra mille sacrifici, nel 1942 il futuro papa iniziò a frequentare un seminario clandestino diretto dall’arcivescovo di Cracovia.
Alla fine del conflitto, il 1 novembre del 1946 Karol venne consacrato sacerdote nella cattedrale di Cracovia.
Dopo essere tornato in patria, nel 1953 il giovane sacerdote si laureò in teologia e in seguito venne nominato vescovo di Ombi.
Come membro della curia polacca, Wojtyla partecipò al Concilio Vaticano II, dove ebbe un ruolo importante nella stesura della costituzione Gaudium et spes.
Nel 1964 Karol venne nominato arcivescovo e cardinale di Cracovia, incarico che ricoprì con passione fino alla sua elezione come papa nel 1978.
All’inizio del suo pontificato, Giovanni Paolo II cominciò subito una fervida attività pastorale, che nel corso di 27 anni lo avrebbe portato in giro per tutto il mondo, sempre cercando di mantenere vivi i valori del Vangelo.
Il 13 maggio del 1981, mentre stava benedicendo i fedeli in piazza San Pietro, il papa venne aggredito da un giovane turco. Ali Agca, che gli sparò diversi colpi di pistola, ferendolo gravemente.
Salvatosi miracolosamente, Wojtyla perdonò Agca, che negli anni seguenti dimostrò più volte di essersi pentito del suo folle gesto.
Dopo aver elevato l’Opus Dei a prelatura personale, nel 1984 il papa confermò il sacramento della confessione e alla fine del 1988 stabilì i privilegi della chiesa cattolica.
Il 31 marzo del 1985 Giovanni Paolo II istituì le giornate mondiali della Gioventù, allo scopo di avvicinarsi maggiormente al ragazzi con una forte fede cattolica.
All’inizio degli anni Novanta il papa stabilì le regole del celibato per i sacerdoti e fece un viaggio in Sicilia, allora sconvolta dalle lotte di mafia, culminate nelle stragi dove morirono Falcone e Borsellino.
In quello stesso periodo, pur con una salute che peggiorava di giorno in giorno, il papa lavorò ad alcuni libri di successo, tra cui ricordiamo “Varcare la soglia della speranza” e “Dono e mistero”
Il 2 aprile del 2005, mentre una gran folla pregava per lui in piazza San Pietro, Giovanni Paolo II morì per complicazioni legate al morbo di Parkinson, malattia che ormai lo affliggeva da alcuni anni.
Ci fu un enorme afflusso di folla ai suoi funerali l’8 aprile e molti chiesero a gran voce che venisse subito proclamato santo.
Il 28 aprile di quello stesso anno il successore di Wojtyla, Benedetto XVI, avviò la causa per la beatificazione di Giovanni Paolo II, che terminò il 1 maggio del 2011 con la proclamazione del papa come beato.