Certosa di Pavia, intervento sulle mura
Adesso se ormai Pavia è nella gelida morsa dell’inverno, sono in corso le operazioni che avranno il delicato compito di ingabbiare il muro del perimetro esterno della Certosa di Pavia, in vista dei lavori di restauro per Expo 2015.
Un gruppo di solidi contrafforti in ferro, che sono stati rivestiti con alcuni mattoni prelevati dalle fondazioni, avrà un ruolo importante in tutto questo.
Nel frattempo continueranno le varie operazioni di consolidamento di una porzione dello stesso muro, per circa un chilometro e mezzo, oltre ai lavori che riguarderanno il portale e gli altri punti della Certosa dove sono state rilevate alcune preoccupanti crepe negli ultimi mesi.
Il progetto, frutto di un’associazione tra il Provveditorato e la Sovraintendenza al Beni Archeologici, costerà circa 555mila euro, che sono stati forniti dal Ministero e da Arcus spa, che fa capo al ministero dei Beni Culturali di Roma per gli interventi di particolare interesse storico e artistico.
Dopo il consolidamento delle mura, i 50mila euro rimasti, risparmio ottenuto dai ribassi d’asta, saranno utilizzati per la pulizia di quella parte della cinta muraria rivolta verso lo stabilimento della Galbani.
I segni del detoriamento del muro erano stati notati nel 2008, dopo un crollo avvenuto nella parte est, ma solo nel 2011 furono individuate lacerazioni sul lato sud, mentre il Provveditorato aveva avvertito di una situazione di crisi in una porzione di mura vicino al canale irriguo.
Da allora sono cominciati i progetti per il restauro alla Certosa, i danni però sono stati aggravati dal fatto che col passar del tempo non solo il muro ha perso progressivamente la sua verticalità, ma gli stessi mattoni hanno perso di spessore fino a sfaldarsi del tutto, per l’effetto del gelo e del successivo disgelo.
Una volta che l’ingegner Maurizio Clarizia ha deciso di realizzare i contrafforti allo scopo di proteggere il muro, il Comitato per la tutela della Certosa ha deciso di chiudersi in un silenzio quasi ostile.
“E’ evidente che cambierà l’aspetto del muro” dice l’avvocato Franco Maurici “Ricordiamo alcuni lavori effettuati in passato e speriamo che non si tratti di un nuovo colpo inferto al complesso monumentale. A determinare il degrado delle mura è la risaia che raggiunge la cinta muraria”.