Skip to main content

Cava di Cascina Borrone

SABINA ROSSI RISPONDE SULLA CAVA DI CASCINA BORRONE

Alcune precisazioni su ruoli e responsabilità dopo i volantini del Comitato ambientalista

Se da un lato il C.C.T.V.A. (Comitato Controllo Territorio Viabilità e Ambiente) prepara una assemblea pubblica per spiegare a tutti i cittadini il pesante impatto viabilistico ambientale che avrà l’escavazione in località Cascina Borrone, dall’altro gli amministratori cercano di rassicurare e di evitare inutili allarmismi: il piano provinciale, approvato dalla Regione, non prevede future discariche e anzi, tramite una nuova tangenziale, permetterà di alleggerire il traffico dai centri abitati come Pizzale.

Gli aderenti al Comitato vogliono che il piano venga congelato per evitare uno stravolgimento della vita di chi ha scelto di andare ad abitare nel verde della campagna oltrepadana, accusano gli amministratori di aver fatto poco o nulla per evitare tutto ciò. Ma il sindaco di Pizzale Sabina Rossi non ci sta: “Noi come Comune abbiamo fatto il possibile, è qualcun altro che non è stato ai patti. Mi spiego meglio: fin dal 2004, anno di adozione del piano cave provinciale, l’amministrazione comunale aveva dato parere contrario ad una ipotesi di escavazione a Cascina Borrone per pericolo di collasso viabilistico in centro a Pizzale. Ma è il comune di Voghera territorialmente competente per quella cava, tant’è che si porterà a casa l’85% dei guadagni d’escavazione, mentre la Provincia avrà il rimanente 15%. Quindi della serie ripetuta di nostri pareri negativi se ne sono tutti infischiati: non essendo nostro il territorio, anche un ricorso sarebbe stato inutile e dispendioso. Molto meglio guardare allora la destinazione d’uso finale: un’area sportiva attrezzata, un centro per lo sci nautico, con bar, ristoranti e posteggi. Di discarica comunque non si è mai parlato e noi da sempre siamo molto sensibili all’argomento”. Intanto il Comitato ambientalista (che può contare sinora su una cinquantina di aderenti guidati da Renzo Poggi) sta diffondendo volantini in cui si preannuncia che per cinque anni 300 automezzi passeranno tra le case dei cittadini di Pizzale e che camion di oltre 400 quintali transiteranno su strada Garile, con carreggiata inferiore ai tre metri di larghezza. “Ma dove sono state prese queste cifre? – chiede il sindaco Sabina Rossi - . Noi ci esprimiamo tramite delibere e solo quelle hanno peso, mostrano la verità dei fatti. Come la delibera dell’8 Luglio 2008, a poca distanza dall’approvazione del piano cave provinciale: abbiamo ribadito parere contrario a qualsiasi attività estrattiva e alla realizzazione del tracciato oltre a questa infrastruttura e/o strade correlate ad attività estrattive nel territorio di Pizzale e Porana e all’avvento del traffico dei mezzi pesanti”. Arriva poi la Conferenza dei Servizi provinciale dell’11 Luglio 2008 ad evidenziare come “la soluzione viabilistica individuata non soddisfi il Comune di Pizzale e deve ricadere su quello di Voghera poiché l’attività in questione è di pertinenza di quel comune”. In una integrazione di delibera di giunta, si legge anche come il Comune di Pizzale abbia dato un secco parere negativo all’esproprio di terreno per uso pubblico nelle strade interessate. E’ a quel punto che la ditta escavatrice (del posto) bypassa l’amministrazione e si accorda direttamente con i proprietari terrieri (agricoltori della zona e curia tortonese) acquistando gli appezzamenti necessari a 23 euro al metro quadrato, quindi più del doppio del prezzo di esproprio. E il Comune, convinto di aver bloccato per tempo il tutto, si ritrova le mani legate, i giochi sono ormai fatti. Finché a Novembre 2008 in Regione si valutano le varie proposte di tracciato arrivate da alcune amministrazioni interessate e lo studio di impatto ambientale viene firmato da Alberto Maccabruni, dell’ordine dei geologi lombardi. Un mese dopo la Conferenza dei Servizi provinciale tiene conto proprio delle valutazioni del Pirellone e rende condivisibile la soluzione “Est”, mentre Pizzale chiede il tracciato “Ovest” che transita solo nel comune di Voghera via Oriolo. “Dire di no a quel punto – precisa il sindaco Sabina Rossi – sarebbe state volersi tenere una stradina polverosa: invece, dietro precise garanzie di impatto ambientale, abbiamo chiesto di trasformare la strada in provinciale e di asfaltarla completamente”. A Marzo di quest’anno esce il decreto della Regione Lombardia: ribadisce la destinazione finale d’uso (un centro per lo sci nautico), il numero ridotto di mezzi pesanti ipotizzati e comunque al di fuori del centro abitato, le garanzie sulle misure di mitigazione, compensazione, monitoraggio. Il Comune di Pizzale chiede anche che venga costruita una pista ciclabile che colleghi il centro abitato alla frazione Porana, divenuta nel frattempo uno dei Borghi più Belli d’Italia. “Peccato per quelle poche case che sorgono lungo la provinciale in territorio di Porana” – spiega Sabina Rossi. “Lì purtroppo sono le leggi urbanistiche a parlare: vengono classificate case sparse e per questo non sono state coinvolte nel discorso tangenziale”. Comunque la Regione ha imposto il tracciato, la cosiddetta viabilità di cava, mentre il progetto di dettaglio è ancora da concordarsi con la Provincia e i Comuni interessati. Anche i dati sulla velocità dei mezzi pesanti, le polveri e i rumori verranno monitorati e trasmessi periodicamente ai Comuni, e questa è una ulteriore garanzia per i cittadini. “Alla Regione sono state imposte, dunque, misure molto restrittive, quindi non è una cosa così incontrollata come ce la vogliono dipingere dal comitato di ambientalisti – osserva Sabina Rossi - . Ora è opportuno fare asfaltare questa strada provinciale: visto che non è più possibile bloccare la cava ed il percorso per arrivarci, almeno evitiamo una strada polverosa di una carareccia e possiamo usufruirne tutti. Poniamo però il blocco totale del passaggio di mezzi pesanti sia nell’abitato di Pizzale che in quello di Porana. Dirò di più ai signori del Comitato: con l’anno nuovo e con il piano cave approvato dalla Provincia, il traffico sarà destinato inevitabilmente ad aumentare, anche perché, per esempio, è già stata annunciata una nuova cava a Cervesina. Una tangenziale eviterebbe proprio questo problema, anche in vista di altre escavazioni in zona. Almeno è il male minore. Ma è davvero calunnioso leggere su certi volantini distribuiti in paese che Pizzale ha autorizzato la discarica. Come fotografare i camion nel centro abitato e farli passare per quelli che vanno alla cava, mentre si tratta di mezzi che trasportano il materiale per fare la strada. Forse coloro che fanno queste esternazioni non sono supportati dalla conoscenza reale degli atti pubblici, farebbero bene a venirseli a leggere in Comune anziché creare terrorismo psicologico affermando calunnie e falsità”.

Quanto descritto sopra è infatti dimostrabile con delibere visionabili da tutti in Comune a Pizzale, in orari d’ufficio.

Pin It