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Aree dimenticate di Pavia

  • Paola Montonati

aree 1Anche Pavia è punteggiata di fabbricati “lasciati andare”, alcuni fatiscenti, altri solo dimenticati che potrebbero tornare a nuova vita.

Secondo l’assessore all’urbanistica Angelo Gualandi, a Pavia ci sono alcune migliaia di metri quadrati da recuperare seguendo la teoria della reinterpretazione del Pgt, che dovrebbe prevedere il recupero di quello che esiste già e non l’utilizzo di nuovo suolo pubblico.

E davvero Pavia, partendo dalle aree industriali della Necchi e dell’Arsenale, presenta molte zone che per Expo 2015 avrebbero bisogno di una riqualificazione dal punto di vista architettonico e culturale.

Come nel caso dell’ex caserma dei carabinieri di via Defendente Sacchi, che, dopo due aste andate a vuoto, è al centro di trattative con il gruppo cinese che ha comprato il Pavia Calcio.

Anche l’ex mensa universitaria di Corso Carlo Alberto e il palazzo dell’ex Isu tra via Sant’ Agostino e via Mascheroni, entrambi dell’Università di Pavia, avrebbero bisogno di essere riconvertire ai più presto.

aree 2Nelle zone che avevano avuto utilizzo sanitario, troviamo l’ex Mondino di via Palestro, l’ex clinica Morelli della piazza XXIV maggio, oltre a zone minori come l’ex sede della Sip in via Carati e l’ex Banca d’Italia di via XX settembre, che negli ultimi anni era stata ipotizzata come nuova sede del Tribunale.

Tra gli altri edifici dimenticati, il più clamoroso è il caso dell’Idroscalo, che adesso è di un imprenditore privato, il cui riuso sarebbe decisivo per una valorizzazione dell’area del Ticino, mentre presso via San Giovannino ci sono gli spazi che sono stati occupati da Casa Viva fino a poco tempo fa.

Presso i palazzi dell’ex Marelli in via Trieste si trova l’ex mensa dei ferrovieri, mentre al centro di feroci polemiche è l’ex sede e palestra dei vigili del fuoco di via Porta, ormai in stato di degrado avanzato.

Nel Pgt ci sono anche le ex Tettoie Militari di via Lomonaco, gli ex magazzini militari di viale XI febbraio e l’ex caserma di via Tasso, mentre è di un privato l’area in cui si trova l’ex Dogana in viale Campari.

Per l’ex scalo ferroviario di via Rismondo adesso il Comune sta trattando per avere un permesso allo scopo di unirlo al parcheggio di viale della Libertà, mentre l’area dell’ex gasometro ed ex piscina comunale, che in parte è del Comune e in parte è di Asm Pavia, è uno dei pochi punti che potrebbero essere edificabili, poiché tutti gli altri sono a rischio per le continue esondazioni del Ticino. 

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