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Aiuti per la facciata di San Michele

  • Paola Montonati

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“San Michele sta diventando un colabrodo, per questo lavoriamo con forza alla convenzione per il riconoscimento all’Unesco della basilica come patrimonio dell’umanità” è il drammatico appello lanciato dal professor Vittorio Vaccari, attuale presidente dell’associazione Il bel San Michele.

Proprio per questo il professore ha proposto di iscrivere la basilica pavese nell’ambito dei monumenti protetti dall’Unesco, assieme a San Pietro in Ciel d’Oro e a San Teodoro, non solo per il prestigio culturale, ma anche per garantire dei restauri volti alla conservazione e protezione dell’edificio, che da anni è in condizioni di degrado che peggiorano con il passar del tempo.

“Ad ogni pioggia compare una riga gialla attorno alla basilica” dice Vaccari “Sono gli strati di sabbia che vengono lavati via dall’acqua. Così se ne va l’arenaria della facciata, se ne vanno i bassorilievi, se ne va una testimonianza forte della storia di Pavia”

Ogni anno circa 60 mila visitatori vengono da tutto il mondo per ammirare questo gioiello dell’architettura romanica pavese, dove vennero incoronati i re del Regno d’Italia nel IX secolo d. C e protetto da una cinquantina di volontari del Touring, che fungono anche da guide.

san michele 2Ma lo scopo principale rimane la salvezza della facciata, per il cui restauro attualmente sono stati raccolti 15 mila euro, grazie all’aiuto dei parrocchiani e del restauratore Alessandro Cini, che a partire dalla fine del mese si occuperà di completare i lavori di consolidamento della facciata che si erano interrotti a dicembre a causa del freddo.

“Poi, grazie a un altro finanziamento di 15mila euro da parte del Comune, faremo partire il secondo lotto dei lavori” spiega Vaccari “In tutto andremo avanti con la messa in sicurezza fino a maggio. Non è un restauro ma un intervento di consolidamento. In pratica cerchiamo di mantenere ancorata la sfoglia”

Il materiale utilizzato sarà di una consistenza invisibile, allo scopo di evitare qualcosa di simile al restauro compiuto negli anni Ottanta e che si può notare quando cade la pioggia. 

“Altri fondi dovrebbero arrivare da Asm e dai parrocchiani” ha concluso Vaccari “Inoltre pensiamo a coinvolgere i privati per sponsorizzare i restauri sullo stile del Colosseo, senza dimenticare un biglietto congiunto con altri monumenti in modo da valorizzare sempre più San Michele. 

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