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Agricoltura: futuro dei giovani pavesi

  • Paola Montonati

agricoltura giovani 1Che cosa fanno i giovani pavesi dopo essere usciti dall’Università di Pavia, con una o più lauree in tasca? Cercano di dare una svolta all’agricoltura della zona, con nuove idee e prodotti che spesso si rivelano essere vincenti sul mercato italiano ed europeo.

E’ quello che emerge dai dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano sulle iscrizioni ricevute alla fine del 2014, infatti sono ragazzi che vanno dai 18 fino ai 35 anni che fanno domanda per diventare degli imprenditori agricoli.

Nel Pavese almeno un nuovo agricoltore su tre appartiene alla fascia giovane, mentre in tutto il territorio sono circa 516 le aziende agricole gestite da imprenditori giovani, sulle 6747 iscritte alla Camera di Commercio di Pavia.

E solo Brescia, con i suoi 698 imprenditori agricoli giovani, ha fatto poco meglio di Pavia nella classifica finale del 2014.

I dati più succosi però sono quelli relativi alle nuove iscrizioni giovanili alla Camera di Commercio di Pavia, che alla fine del 2014 erano 105, con almeno 31 fondate da ragazzi alla prima prova con il lavoro, anche se ancora una volta ha la meglio Brescia, con 192 nuove imprese fondate dai giovani.

Tra questi nuovi imprenditori c’è anche Simone Lodola, 32 anni, che da quattro anni ha iniziato a lavorare presso l’azienda di famiglia a Corteolona “Produciamo riso da tre generazioni. Io mi sono laureato nel 2008 come ingegnere ambientale, ho fatto esperienza nel settore rifiuti e poi ho deciso di lavorare in azienda. E’ stata una scelta maturata nel tempo. C’erano le competenze familiari e i macchinari: poco alla volta sono cresciuto. La laurea è servita per sapere il corretto dosaggio dei fertilizzanti e arrivare a un prodotto di qualità”.

Anche Stefano Ogliari, 29 anni, dopo la laurea nel 2010 ha cominciato a lavorare nella storica riseria di famiglia presso Certosa di Pavia “Mi sono diplomato come geometra e poi sono entrato in azienda perchè era il lavoro che volevo fare. In inverno ci sono orari normali. Mentre nel periodo di semina, da aprile a fine maggio, e in quello di raccolta (settembre-ottobre) in poco tempo bisogna lavorare il più possibile”.

Ma perché molti ragazzi pavesi sono tornati a coltivare la terra? Prova a dare una risposta Stefano Ravizza, 31 anni, che dal 2005 produce non solo vino nella sua azienda di Stradella, ma anche conserve e confetture al gusto di vino “Il settore agricolo è ancora un ambito in cui c’è prospettiva: siamo una generazione nata con la cultura di costruirci il lavoro. Expo sta stimolando e il nostro territorio offre opportunità. Non si produce più solo materia prima, ma le aziende fanno anche trasformazione, vendita diretta, commercializzazione e servizi di prodotti. Si parte dalla tradizione e il giovane ci mette l’innovazione. Abbiamo prodotti strettamente legati al territorio come la Bonarda, il salame o il peperone”. 

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