Addio a Maria Pia Fanfani, una vera first lady
Molti non lo sanno, ma Maria Pia Fanfani era di Pavia, una vita rivolta in gran parte all’impegno umanitario.
Se n’è andata a Roma, a 96 anni, Maria Pia Tavazzani, vedova di Amintore Fanfani, uno dei più amati politici italiani del secondo dopoguerra, figura storica del partito della Democrazia Cristiana.
Maria Pia Fanfani, partigiana, scrittrice e fotografa, molto nota dopo il matrimonio con le tre volte presidente del Senato e cinque volte presidente del Consiglio dei ministri, tra il 1954 e il 1987.
Nata a Pavia il 29 novembre 1922, fu educata da papà Carlo e da mamma Ida Carmeloni all'impegno umanitario, per un voto fatto dalla madre quando Maria Pia rischiò di morire da piccola per una polmonite.
Si sposò nel 1942 con l'ingegner Giuseppe Vecchi e durante la seconda guerra mondiale lavorò come staffetta, con il fratello Attilio, capo partigiano, nella lotta contro l'occupazione nazifascista, inoltre aiutò anche alcune famiglie ebree a fuggire in Svizzera.
Nel 1973 morì il marito Vecchi, e nel 1975 sposò Amintore Fanfani, da poco vedovo di Biancarosa Provasoli.
Accanto a Fanfani Maria Pia rinnovò il suo impegno umanitario, grazie ai contatti internazionali del marito.
Figura importante per la Croce Rossa Italiana, la Fanfani nel 1983 divenne presidente del Comitato Nazionale Femminile della CRI e lo rimase fino al 1994.
Nel 1985 fu nominata a Ginevra vicepresidente della Lega Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (1985-1989) sotto la presidenza di Enrique de la Mata.
Il suo impegno si concentrò nelle missioni umanitarie nei Balcani, martoriati dalla guerra seguita al crollo della Iugoslavia.
La sua presenza carismatica e il suo impegno l’hanno portata negli anni a essere considerata come la prima vera first lady della Repubblica Italiana.