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Le scarpe di Vigevano a Bangkok

  • Paola Montonati

moreschi vigevano bangkokLa dimostrazione del genio e dell’inventiva dell’industria calzaturiera vigevanese arriva anche nell’Estremo Oriente, in Thailandia, dove antico e moderno si intrecciano in una mescolanza di toni tali che è difficile distinguerli gli uni dagli altri.

Infatti proprio in quei luoghi lontani si tiene ogni anno l’Italian Festival, una kermesse che punta a valorizzare e presentare agli occhi dell’Oriente una nuova visione del Bel Paese, visto non solo attraverso i suoi aspetti più tradizionali ma anche nel suo lato più moderno, con numerose industrie maggiori e minori che cercano di ritagliarsi uno spazio nel convulso e affascinante mercato asiatico.

E proprio presso la mostra “Made in Italy – 100 anni di Scarpe e Borse” allestita dalla Fondazione Sartirana presieduta dall’ex assessore ala cultura vigevanese Giorgio Forni, è stato ospitato la scorsa settimana uno stand del calzaturificio Moreschi.

Al suo interno i visitatori hanno imparato dall’esperto mocassinista Emilio Santamaria i segreti dell’ars sutoria, mentre quest’ ultimo era seduto al banco di lavoro in camicia e grembiule griffato, impegnato a utilizzare aghi, punteruolo, chiodini e martello, tra l’odore del cuoio e quello del grasso, come se il tempo si fosse fermato agli inizi del Novecento.

La partecipazione di Vigevano alla mostra di Made in Italy è principalmente dovuta dai grandi interessi commerciali che le aziende Martinoli e Moreschi coltivano in tutta l’area Asia Pacific, dove già operano sette negozi del marchio Moreschi, due in Cina a Pechino, due in Indonesia, una in Malesia nella capitale Kuala Lumpur e uno a Macao, mentre altri due in Cina presso Shanghai e Dailan saranno aperti verso la fine del 2013, coprendo circa il 45% del mercato asiatico retail, che a tutt’oggi rappresenta una strada nuova tutta da scoprire per Vigevano e le sue calzature, come ha recentemente dichiarato in un’intervista il manager dell’azienda per il mercato Asia Pacific Gianluca Felis.

Chissà, magari da qualche parte in Cina o in Malesia un giovane studente adesso sta indossando le sue prime scarpe da universitario, scarpe che hanno fatto una lunga strada per arrivare a lui partendo dalla Lomellina.

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