La memoria della Shoah a Vigevano e Gambolò
Con due cerimonie toccanti che hanno coinvolto tante persone, commosse e partecipi di un dramma che non si può e non si deve dimenticare Vigevano e Gambolò hanno posato le pietre d’inciampo.
La prima posa è avvenuta alle 9.30 presso Piazza della Liberazione a Vigevano, nel luogo dove vivevano Santino Bonafin e Ermes Testori, due giovani che si unirono alla lotta partigiana.
Santino Bonafin, garzone di una panetteria vigevanese, venne arrestato durante un rastrellamento il 1 settembre 1944 tra i boschi del Ticino, dove viveva con i familiari, poi fu deportato a Mauthausen con il trasporto partito da Bolzano il 20 novembre e arrivò al campo il 21, con il numero di matricola 110393.
Mori in Austria al sotto campo di Ansfelden, il 24 maggio 1945, poco dopo la liberazione.
Ermes Testori, operaio calzaturiero invece fu arrestato a Vigevano il 18 febbraio 1944, poi venne condotto al carcere San Vittore di Milano, col numero di matricola 327MC, e vi rimase fino al 21 giugno, quando partì per Verona, per essere deportato al campo di Flossenbürg, dove gli fu assegnato il numero di matricola 29290.
Morì nel sottocampo di Zwickau il 21 marzo 1945.
La seconda pietra è stata collocata alle 11 nella piazza del Municipio di Gambolò per ricordare Paolo Cotta Ramusino, morto nel campo di Buchenwald nel 1945.
Ambedue le cerimonie hanno visto la presenza partecipativa e attenta di moltissimi studenti.