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Due elefanti nel nuovo museo di Pavia

  • Paola Montonati

elefanti pavia 1A Pavia ferve l’attività per l'allestimento di Kosmos, il nuovo Museo di Storia Naturale dell'Università di Pavia, che sarà inaugurato ufficialmente il 21 settembre.

E’ arrivato anche un elefante africano imbalsamato.

L'animale è stato trasportato grazie un mezzo speciale fino all'ingresso di Palazzo Botta e poi condotto all'interno di una delle sale espositive e farà compagnia a Shanti.

Shanti visse alla corte di Napoleone e morì in un canale del parco di Versailles, la sua storia inizia nel 1772 quando, dopo essere stata catturata in India, fu caricata su una nave della Compagnia delle Indie per essere offerto in dono alla corte francese.

Dopo un lungo viaggio, finalmente dieci mesi dopo, il prezioso carico arrivò in un porto della Bretagna, dove cominciò la sua marcia verso Versailles nello stupore generale.

Arrivato a corte, l’elefantina divenne una delle attrazioni della corte di Luigi XV, fino a quando nel 1782 non morì annegata in uno dei canali che irrigava il parco reale.

Dopo essere stato imbalsamato, il pachiderma nel 1812 venne donato all’Università di Pavia da Napoleone Bonaparte, che da tempo finanziava il Museo di Storia Naturale dell’ateneo, fondato da Maria Teresa d’Austria pochi anni prima.

Dopo sessanta anni di ritiro nel sottotetto del Castello Visconteo, l’elefante nel 2014 fu al centro di un lungo restauro a Palazzo Botta che ha arginato i danni del tempo sulla pelle dell’animale.

Saranno circa 600 i reperti del nuovo museo nel palazzo del centro storico, tra squali, tigri, giraffe, coccodrilli, ma anche diverse specie di uccelli, custoditi nelle varie sedi dell'ateneo, tutti pezzi unici, animali anche estinti che saranno l'attrazione principale del museo pavese, in undici sale espositive e dove saranno organizzati workshop, mostre temporanee e laboratori per le scuole.

Il percorso di Kosmos è legato al concetto di viaggio come impresa scientifica, come quelle di Spallanzani, Darwin, Linneo e numerosi altri studiosi e naturalisti.

Per il recupero di Palazzo Botta l'università ha investito 4 milioni di euro, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, cosi a settembre lo storico edificio sarà riaperto alla cittadinanza.

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