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Cresce il fronte del "no" alla Broni-Mortara

Dopo i no delle Associazioni agricole, di Provincia, Parco del Ticino, Est Sesia, e degli 11 Comuni che si sonotracciato broni mortara espressi negativamente nelle conferenze dei servizi (Alagna, Cava Manara, Pinarolo Po, Robecco Pavese, San Martino Siccomario, Sommo, Langosco, Sant’Angelo Lomellina, Ceretto di Lomellina, Castelnovetto, Cozzo), il fronte del no si estende e raccoglie nuove adesioni su un documento che per la prima volta vede insieme amministratori, enti, associazioni, comitati, non più solo sul no, ma su un progetto di sviluppo sostenibile del territorio provinciale, in cui si legge anche che “l’autostrada non può trovare posto”.

Questo documento che interessa tutta la provincia è già stato sottoscritto finora (ma le adesioni continuano ad arrivare) da diversi sindaci e da oltre trenta associazioni e comitati operanti sul territorio, che si sono fatti carico dell’organizzazione dell’iniziativa.

Crediamo in un progetto che metta al centro dell'azione il territorio, inteso non come un semplice ricettore di qualunque destinazione o uso, ma come entità dotata di una storia, di caratteristiche naturali-ambientali, antropiche a scala diversa, che vanno tenute sempre in debita considerazione – si legge nel testo (consultabile integralmente sulla pagina facebook del Comitato “No Broni Mortara”) -. In questo progetto non può trovare posto un intervento come quello dell’autostrada che, nata per obiettivi sovra regionali, non risolve i problemi locali, ma penalizza pesantemente il nostro territorio e le sue potenzialità reali rispetto agli obiettivi che ci proponiamo. Quello di cui abbiamo bisogno per la viabilità è un piano di riqualificazione e messa in sicurezza dell’esistente, partendo dalle priorità di quella principale. Chiediamo quindi alla Regione Lombardia di riconsiderare le proprie decisioni, scegliendo di non realizzare l’autostrada e condividere invece con il territorio, in particolare in previsione di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, un progetto di sviluppo che persegua gli obiettivi sopra evidenziati”.

La raccolta delle adesioni continuerà ancora per una quindicina di giorni, per concludersi poi con l’invio alla Regione Lombardia del documento teso a dimostrare come una buona parte del “territorio” sia per uno sviluppo che ne confermi le vocazioni economiche tradizionali (agricoltura, meccanica evoluta, cultura, sanità, turismo, ecc.) e ne valorizzi il patrimonio culturale, paesaggistico ed ambientale, inteso anche come risorsa economica inscindibile dalla qualità delle altre attività e che in tema di viabilità preveda un piano di riqualificazione e messa in sicurezza dell’esistente, partendo dalle priorità di quella principale, evitando un’autostrada che in realtà ha deviato 10 anni di programmazione causando danni e ritardi enormi.

 

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