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All’ospedale Niguarda due nuovi acceleratori per la radioterapia

  • Paola Montonati

niguarda acceleratori lineariL’ospedale Niguarda, da mercoledì 10 giugno ha due nuovi acceleratori nel reparto di radioterapia, diretto da Mauro Palazzi. Sono macchinari di ultima generazione che permettono trattamenti più precisi ed efficaci. Sono stati inaugurati dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dall’assessore al Welfare Giulio Gallera.

 I due macchinari hanno richiesto un lungo lavoro per l’installazione e la preparazione. I tecnici e il personale hanno iniziato l’attività a partire da gennaio 2020 e nonostante l’emergenza Covid non si sono mai fermati. Da domani saranno utilizzati per i primi trattamenti.

“Questa inaugurazione – ha detto Fontana – è il segno che le grandi strutture sanitarie della Lombardia vogliono guardare al futuro e riprendere quella corsa verso l’eccellenza di cui sono sempre state protagoniste. Con questi nuovi macchinari proseguiamo nella qualificazione tecnologica delle nostre strutture offrendo ai cittadini qualità di cure sempre più personalizzate e avanzate”.

Nella squadra multidisciplinare del centro oltre ai medici, infermieri, tecnici, fisici sanitari e tutti gli altri operatori del reparto, anche un’artista, Alessandra, che, con le proprie mani, ha reso questi luoghi più umani con delle bellissime decorazioni. Da diversi anni il reparto di Niguarda, infatti, punta sull’umanizzazione delle cure anche grazie al prezioso supporto dell’Associazione ARTe, la onlus che affianca il reparto.

 “Queste due apparecchiature ultramoderne – ha commentato Gallera – evidenziano la forza e la straordinarietà del sistema sanitario regionale. Durante la fase più delicata e virulenta della pandemia da Covid, diverse squadre di professionisti continuavano a lavorare per garantire una risposta concreta ai bisogni dei pazienti oncologici”.

 “La radioterapia di Niguarda segue ogni anno circa 1.200 pazienti – ha aggiunto Marco Bosio, direttore generale dell’ospedale – ed è il centro di riferimento anche per tutti coloro che sono assistiti in altre strutture, quali gli ospedali Sacco e Fatebenefratelli, gli ospedali di Garbagnate Milanese e di Rho, il Policlinico di Milano e la Clinica San Carlo di Paderno Dugnano”.

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