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Paolo Marabelli tra le vie di Pavia

  • Paola Montonati

 

marabelli 1Nelle afose domeniche estive della fine degli anni Cinquanta, non era raro per i pavesi incrociare la strada di un uomo alto e tarchiato che, in sella alla sua bicicletta di taglio tipicamente femminile e accompagnato da alcuni studenti dell’Università, percorreva le stradine del centro storico alla ricerca di qualche curiosità o angolo caratteristico, scattando delle fotografie per documentare le sue scoperte. 

Quell’uomo era don Paolo Marabelli, uno dei cittadini più noti e amati di Pavia, che con il suo lavoro ha salvato e conservato per i posteri il ricordo della città di un tempo.

Originario di Zerbo, un piccolo paese nella Bassa Padana,  don Paolo era stato consacrato sacerdote nel 1944, per poi dieci anni dopo essere assegnato alla parrocchia di Mirabello, dove in poco tempo si fece amare da tutti per le sue doti come pastore, in un clima a metà tra la città e il borgo di campagna che ancora oggi è vivo e vitale.

Ma la sua vera grande passione, a parte l’attività pastorale, era la storia della vecchia Pavia, che allora era stata ormai dimenticata da tutti.

 

Le ricerche di don Paolo si concentrarono sulle contrade pavesi, che fino alla fine dell’Ottocento era state quasi un’istituzione, per poi a causa della decisione di intitolare le vie a chi era stato considerato fondamentale per l’Unità d’Italia, erano cadute nel dimenticatoio.

marabelli 2Grazie alle sue ricerche, don Paolo verso la fine degli anni Settanta teneva il mercoledì sera su “Radio Ticino” la rubrica “Una via al giorno” in cui raccontava, con dovizia di dettagli, la vita di coloro ai quali era stata intitolata una piazza o una via di Pavia.

Lo straordinario successo della trasmissione permise al sacerdote di dare alle stampe, agli inizi degli anni Ottanta, i due volumi di “Camminando per Pavia”, monumentale compendio del suo lavoro per la città di adozione, in cui trascrive e racconta nel minimo dettaglio tutto quello che c’era da sapere sulla contrade pavesi e sulla loro storia, dagli inizi dell’Ottocento fino ai nostri giorni, con moltissimi dettagli, fino ad allora dimenticati o completamente sconosciuti per le nuove generazioni.

Don Paolo ci ha lasciato nell’ottobre del 1993 per un infarto, ma il suo stradario, cosi dettagliato e completo, ancora oggi fa bella mostra di se nelle case di molti pavesi, che lo ricordano con simpatia e affetto. 

 

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