Università di Pavia
L'Università di Pavia si trova in Strada Nuova 65 e venne fondata nel 1361 da Galeazzo II subito dopo aver conquistato la città.
L'Università conobbe periodi di grande splendore e fu illustrata da studiosi di larga risonanza, tanto che il Foscolo l'ebbe a definire «la più civile di tutte».
Ebbe come docenti personaggi illustri quali Baldo degli Ubaldi, Giasone del Maino, Lorenzo Valla, Andrea Alciato, Gerolamo Cardano, Jacopo Menocchio, Gaspare Aselli, Antonio Scarpa, Lazzaro Spallanzani, Alessandro Volta, Ugo Foscolo, Vincenzo Monti, Contardo Ferrini, Camillo Golgi, Carlo Forlanini e decine di altri maestri altrettanto insigni.
Nella biblioteca dell'Università sono conservate parte delle ceneri di Cristoforo Colombo che a Pavia studiò da giovane.
Il giardino botanico dell'Università risale al 1774.
Il complesso degli edifici che ospitano l’Università si distingue in due parti, quella quattrocentesca sede dell’ospedale San Matteo e quella sette-ottocentesca, neoclassica, costituita da una sequenza di quattro cortili allineati. Nel 1771 il Piermarini venne chiamato a dirigere i lavori di ristrutturazione dell’Ateneo dal Governo austriaco e ridisegnò la facciata su strada Nuova con linee geometriche e i due cortili settentrionali con doppio ordine di portici ad archi ribassati, sorretti da colonne doriche binate.
Entrando dall’ingresso principale ci si trova nel cosiddetto cortile medico, si passa quindi al cortile legale, al cui centro si erge la statua di Alessandro Volta. Lungo i portici vi sono molte lastre tombali e sculture di illustri giuristi pavesi. Le aule storiche dell’Università sono dei piccoli gioielli di architettura: in particolare ricordiamo l’aula Magna, dalla facciata simile a un tempio greco, con colonne corinzie, pronao e timpano, su cui è raffigurato il rettore Alessandro Volta nell’atto di consegnare una tesi di laurea; l’Aula Foscolo dedicata al grande poeta italiano che qui insegnò; l’Aula Volta, dedicata all’inventore della pila elettrica, l’Aula Scarpa o “teatro anatomico”.
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