Giuseppe Ballerini, vescovo di Pavia
Il Duomo, uno dei monumenti simbolo di Pavia, deve il suo attuale aspetto, anche a Monsignor Ballerini, vescovo della città dal 1924 al 1933, che tanto si prodigò per ingrandirlo e abbellirlo, senza avere purtroppo la soddisfazione di inaugurarlo.
Giuseppe Ballerini nasce il 15 settembre 1857 a Gualdrasco, un piccolo paese della provincia di Pavia.
Nel 1877 entra nel Seminario Diocesano di Pavia, dove studia per diventare sacerdote.
Il 23 settembre 1882 viene consacrato dal Cardinale Riboldi, allora vescovo di Pavia, nella chiesa Del Gesù, per poi laurearsi in Teologia e Filosofia presso il Pontificio Seminario Lombardo a Roma.
Tornato a Pavia, Ballerini diventa docente presso il Seminario Diocesano, incarico che mantiene fino al 1924 quando il Cardinale Locatelli lo nomina Vescovo della Provincia di Pavia e Vescovo assistente al Soglio Pontificio e Conte Romano su ordine del papa Pio XI.
Uomo di grande cultura, gestisce con autorevolezza i delicati rapporti con il governo fascista a Pavia.
Fin dai primi giorni del suo ministero, Ballerini coltiva l’idea di costruire i due bracci laterali del Duomo, trovando da subito l’appoggio da parte del podestà Vaccari.
Nonostante la perplessità di molti, dovuta all’imponente mole di lavoro richiesta e al periodo di crisi economica, il progetto viene approvato.
Il 29 giugno 1930 si celebra la posa della prima pietra, alla presenza di numerose autorità civili ed ecclesiastiche e di molti pavesi.
I lavori inizialmente interessano il braccio sinistro o “Altare del Suffragio”, che viene terminato il 12 giugno 1931.
Durante la seconda fase dei lavori, dedicata al braccio destro, è demolita la cappella neoclassica dedicata a San Agostino, che era stata fatta erigere dal Vescovo Tosi nel 1832, la costruzione di questa parte termina il 26 agosto 1932.
Per tutto il periodo dei lavori Ballerini segue personalmente le tappe più importanti degli avanzamenti, intrattenendosi spesso con le maestranze, i tecnici e gli operai.
Il Duomo, finalmente completo, avrebbe dovuto essere inaugurato il 29 giugno 1933, ma il 22 il vescovo muore per la conseguenze dell'arteriosclerosi che lo tormenta da tempo e l’inaugurazione è anticipata al 26 giugno, anche se in un clima di gioia e tristezza allo stesso tempo.
I funerali vengono celebrati dal Patriarca di Costantinopoli, mentre i resti del Vescovo Ballerini oggi riposano nel braccio sinistro del Duomo, la chiesa che aveva amato cosi tanto.