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Masacra masacrà l’è mort masacrand

masacra-masacra-le-mort-masacrandMasacra masacrà l’è mort masacrand: sembra quasi uno scioglilingua senza senso, di quelli che tenti di ripetere più e più volte senza sbagliare, eppure non lo è. Un senso - e molto chiaro - ce l’ha. Al di là delle assonanze e consonanze questo antico detto porta con sé la memoria di un fatto di cronaca avvenuto nella Pavia ottocentesca: la morte del pittore pavese Pasquale Massacra, ucciso mentre cercava di uccidere.

Correva l’anno 1849 ed il Massacra, durante una sera di metà marzo, prese una decisione che si rivelò fatale per la sua giovane vita. Egli decise, infatti, di dare appuntamento ad un sergente al soldo degli austriaci per convincerlo a disertare. Tuttavia le cose non sempre vanno secondo i nostri piani… Il sergente (che non aveva la benché minima intenzione di lasciare l’esercito) si presentò all’incontro accompagnato dalla presenza di alcuni “gentiluomini in divisa”, che poi gentili gentili proprio non erano… La missione era chiara: catturare ed arrestare Pasquale Massacra. Ad ogni costo!

Ed il nostro Massacra, beh, non la prese molto bene, diciamo. Diciamo meglio che reagì selvaggiamente non appena tentarono di immobilizzarlo. E aggiungiamo anche che uccise lo stesso sergente ed un soldato al suo seguito. Non solo, non contento, durante la fuga, pugnalò un poliziotto che si era appostato esternamente per poter bloccare il fuggitivo. Tuttavia, durante quest’ultima colluttazione, il pittore ricevette un colpo di baionetta dritto al ventre che gli fu fatale.

Agonizzante, facendo ricorso alle sue ultime forze, riuscì a trascinarsi fino a casa Vittadini (attuale numero 6 della via che oggi porta il nome dell’artista), salì ancora qualche gradino di scale e si fermò al primo piano, dove, angosciata e disperata, lo trovò sua madre. Colei che lo aveva visto nascere, 30 anni dopo lo vedeva morire. Tra le sue braccia.

La sua tragica scomparsa venne immortalata sul finire del XIX secolo in un dipinto di Carlo Sara, oggi conservato presso i Musei Civici della città.

Questa è la storia del pittore Pasquale Massacra che, massacrato, morì massacrando.

Laura Marenghi

                                                    

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