Fratelli Cremona: tra matematica politica ed arte
Le vite dei due fratelli pavesi Cremona, pur cosi diverse tra di loro, hanno segnato in modo indissolubile la storia del Risorgimento Italiano, raggiungendo importanti traguardi nella matematica e nella pittura di fine Ottocento.
Primo figlio di una ricca famiglia pavese, Luigi Cremona nacque a Pavia il 7 dicembre del 1830, dal secondo matrimonio del padre con la pavese Teresa Andreoli.
Sette anni dopo, il 10 aprile del 1837, venne alla luce suo fratello Tranquillo, che fin da piccolo dimostrò un profondo interesse per l’arte e la pittura.
Nel 1841 il padre, che lavorava presso la delegazione austriaca pavese, morì per una malattia e questo spinse Teresa e i figli a chiedere aiuto ai figli di primo letto del marito, che non erano mai stati favorevoli alle nuove nozze paterne.
Grazie al loro aiuto, i Cremona poterono continuare a vivere con una certa agiatezza economica, tanto che Tranquillo studiò presso il prestigioso liceo pavese Ugo Foscolo, mentre Luigi andò in vacanza a Groppello, presso la sorellastra Giovanna, dove fece amicizia con i Cairoli ed in particolare con il primogenito Benedetto, fervido sostenitore di un’Italia unita e libera dagli stranieri.
Nel marzo del 1848, poco dopo lo scoppio della prima guerra di indipendenza, Luigi partì per Venezia, che stava allora cercando di liberarsi dalla morsa del dominio austriaco con l’aiuto dei piemontesi.
Diciotto mesi dopo, a causa della caduta della città veneta, Luigi tornò a casa, dove venne colpito da una serie di sciagure, prima sua madre mori per un male incurabile, poi lui stesso si ammalò di una grave forma di tifo, dalla quale riuscì comunque a uscire. Decise quindi di studiare ingegneria civile all’Università di Pavia, dove ebbe come maestri Francesco Brioschi e Antonio Bologna, due grandi matematici.
Contemporaneamente il fratello Tranquillo iniziò a frequentare l’ambiente pittorico di Venezia, dove fino al 1859 si dedicò allo studio dell’arte di Hayez, che lo portò a migliorarsi utilizzando effetti morbidi e vaporosi nelle sue tele.
Dopo aver conseguito la laurea nel 1853, Luigi venne nominato ripetitore di matematica a Pavia, per poi due anni dopo trasferirsi a Cremona, dove insegnò al ginnasio locale e in seguito al Liceo Sant’Alessandro (oggi Liceo Beccaria) dove rimase fino al 1867, quando venne chiamato a Milano per insegnare Statica grafica al Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano (oggi Politecnico di Milano).
Contemporaneamente Tranquillo iniziò a farsi un nome negli ambiti della Scapigliatura milanese, con opere di grande spessore come “I cugini” nel 1870 e “Silenzio amoroso” del 1873.
In quello stesso anno Luigi accettò la nomina a Segretario generale del Ministero dell’Agricoltura, ma vi rinunciò subito in quando gli venne affidato l’incarico di dirigente della Scuola degli Ingegneri a Roma.
Dal 1877 Luigi si dedicò con tutte le sue forze al suo nuovo compito, a cui si aggiunse nel biennio 1880 – 81 l’incarico di commissario regio nella biblioteca Vittorio Emanuele, allora al centro di uno scandalo sulla compravendita illegale di libri.
In quegli stessi anni Luigi venne colpito da una nuova sciagura; la morte, avvenuta il 10 giugno del 1878 a Milano, del fratello Tranquillo, causata da un avvelenamento da piombo, che gli era stato causato dalle tempere utilizzate per dipingere i suoi quadri.
Un anno dopo Luigi accettò la carica di Senatore e negli ultimi anni della sua vita si dedicò ad una serie di progetti per la pubblica istituzione, che però non ebbero molta fortuna.
Ormai vecchio e pieno di onori, Luigi Cremona morì nella sua casa di Roma il 10 giugno del 1903 per una malattia cardiaca, assistito dalla seconda moglie Anna Maner – Muller e dai suoi figli.