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Vivere i fiori: La campanula Piccola e forte

  • Paola Montonati

campanula 1La campanula fa parte della famiglia delle campanulaceae, che comprende 300 specie distribuite, nelle regioni temperate e subtropicali dell’emisfero boreale, soprattutto nelle montagne dell’Europa, dell’Asia minore e nel bacino Mediterraneo, mentre quasi una dozzina è del nord America.

Tra le specie più comuni e diffuse c’è la campanula cochalearifolia, il cui periodo di fioritura va da maggio a giugno, è originaria delle Alpi con una vegetazione di colore verde brillante, che si sviluppa creando un tappeto che, all’inizio della stagione estiva, si copre di un gran numero di fiori di colore azzurro pallido.

Le altre sono la campanula fragilis, il cui periodo di fioritura va da giugno a luglio, originaria dell’Italia meridionale dove cresce in prevalenza nei luoghi calcarei e nelle zone costiere, che non può essere coltivata in giardino, ma deve essere tenuta in vaso e la campanula garganica, il cui periodo di fioritura varia a seconda la zona in cui è piantata, maggio e giugno oppure giugno e luglio, è una pianta di origine italiana che nello specifico cresce spontanea sul monte Gargano.

All’estero molto famosa è la campanula pyramidalis, originaria della Dalmazia, il cui periodo di fioritura va da giugno ad agosto e che arriva un’altezza di 2 metri.

Il nome campanula deriva dalla forma del fiore che ricorda quella di una campana e la sua origine è probabilmente molto antica, anche se fu ufficialmente citato solo nella seconda metà del XVI secolo per opera di Dodoens.

Alcune delle specie spontanee presenti sul territorio italiano, come la campanula rapunculoides e la campanula persicaefolia, vennero per lungo tempo coltivate come ortaggi, poiché le loro radici carnose, dal sapore dolciastro, dovuto alla presenza d’inulina, erano abitualmente mangiate.

Inoltre le foglie e i fiori della pianta sono stati usati dalla medicina popolare per preparare colluttori contro le infiammazioni della bocca e della gola,  per benefico effetto che le sostanze resinose in essi contenuti esercitano sui tessuti.

Come fiori ornamentali le campanule arrivarono nei giardini per esser coltivate a partire dalla seconda metà del XVI secolo, dopo che tra il 1596 e il 1597 Gerald raccolse in Inghilterra numerosi esemplari di campanula persicaefolia, campanula pyramidalis e campanula medium che nella flora spontanea inglese non esistevano.

In Italia, invece, le medesime piante vi arrivarono parecchi decenni prima, mentre in Francia la campanula fu introdotta solo nel 1774.

In Scozia la campanula, arrivata qualche anno dopo esser stata portata in Inghilterra, è chiamata old man bell cioè la campanella del demonio.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante la campanula ha due diversi significati, nell’area mediterranea, è il simbolo della speranza e della perseveranza, ma, soprattutto nei paesi del nord Europa, è definita la campana dei morti, secondo le antiche leggende infatti chi sente il tintinnio di una campanula, è destinato a morire in breve tempo.

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