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Un inaspettato regalo di Natale Pavese

  • Beatrice Cicala

presepeSono in un paese nella provincia di Pavia per delle commissioni. Nelle campagne quel che resta dell’ultima nevicata dell’anno (cosi dice il meteo), freddo glaciale, camini che fumano e luminarie appese per il paese pronte per essere accese. Il Natale si avvicina.

In qualche giardino si respira già l’aria natalizia, qualcuno ha preparato l’albero, altri hanno qualche filo di luci che abbraccia gli alberi.

Mi sto avviando all’auto quando una signora sulla ottantina, coperta da cappello di lana, cappottone lungo e sciarpone mi chiede se posso aiutarla a portare la spesa a casa. Che saranno mai quattro passi in piu’? Vorrà anche dire che ispiro fiducia.

Una volta arrivate, apre la porta di questa casa a piano terra, nessun fronzolo ingiro, tutto ordinato e pare di entrare in un’altra epoca. Foto un po’ ovunque, in bianco e nero, che ritraggono giovani che ballano ad un matrimonio o visi di bimbi piccini.

Quel che mi lascia letteralmente a bocca aperta sono queste 4 mensole di legno grezzo sulle quali sono adagiati innumerevoli, minuscoli, splendidi presepi mignon.

La signora mi guarda sorridendo e dice “Come ogni anno il 1 dicembre li tiro fuori tutti dallo scatolone, li pulisco, e trascorro almeno tutto il pomeriggio a ricordare dove li ho presi”. Già perché la signora mi ha raccontato che ha viaggiato tantissimo e in ogni posto dove è stata trascorreva parte del suo viaggio a cercare “il presepe” da portare a casa come souvenir.

La signora poi mi ha chiesto se avessi avuto del tempo mi avrebbe raccontato la storia di alcuni di questi presepi. Beh, non sto a dirvi che ho spento il cellulare e mi sono gustata tutto il suo racconto, comodamente seduta su una poltroncina ricoperta di velluto rosso.

La maggior parte dei presepi li acquistò con la figlia e il marito, molti sono italiani.

Un presepe che mi ha affascinato tantissimo è stato quello creato in una micca di pane. Tolta la mollica si è creato l’ambiente a “grotta” per poi adagiarci le minuscole statuine. Un altro è stato creato in vetro soffiato, all’interno di una pallina anch’essa di vetro, un altro ancora scolpito in un ceppo di legno, altri in terracotta, in pietra.

Alla signora ho detto che avrei scritto un articolo su questo, mi ha dato il permesso a patto di non menzionarla, non vorrebbe avere gente curiosa per casa. E come darle torto? Ho respirato tanta intimità in quelle minuscole statuine,  ho rivissuto alcuni viaggi, tra l’altro fatti anche da me, in anni diversi.

Questo si che è stato un vero e proprio regalo di Natale

 

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